Dopo l’ultimo mondiale di calcio in cui le ragazze di Milena Bertolini hanno regalato delle splendide emozioni a un estasiato pubblico italiano. Le atlete del calcio femminile sembrano finalmente aver conquistato il clamore e il seguito che meritano, alla pari di quelle del volley, che da tempo sanno coinvolgere il pubblico di sportivi.

Una nota triste per noi meridionali è stata la scarsa presenza di atlete del Sud, a parte Rosalia Pipitone e Daniela Sabatino, due giocatrici rispettivamente originare della Sicilia e del Molise.

La geografia applicata allo sport mostra spesso questa grande iniquità, la maggior parte degli atleti e praticamente tutte le squadre di alto livello sono del centro nord e ciò dimostra come, nella penisola, ci sia una fallimentare politica per lo sviluppo dello sport. Dalla carenza di strutture alla mancanza di un piano strategico per la promozione e l’avvicinamento dei giovani allo sport, partendo dalle scuole, e poi associazioni e società sportive. Ciò preclude a tanti giovani talenti di poter coltivare la propria passione intraprendendo una carriera professionale in ambito sportivo.

A dire il vero, da qualche anno uno spiraglio di luce sta iniziando a splendere anche al Sud grazie alla Carpisa Yamamay Napoli che, in passato ha giocato in Serie A e, attualmente è una realtà consolidata della Serie B cercando di valorizzare le atlete campane per una sana promozione dello sport nella regione.

Una situazione presente ingrata per il contributo che il meridione, e soprattutto la Sicilia, ha dato al movimento calcistico femminile italiano. La storia del calcio femminile in Sicilia parte da lontano: era il 1947 quando una formazione di ballerine sfidò, allo Stadio Favorita, una selezione di giornalisti locali, fu un’occasione che fece clamore. Negli anni ‘60, grazie ad Andrea Patorno, nacque la Federazione Sicula Giuoco Calcio Femminile che, oltre a organizzare campionato e Coppa Italia, selezionò una nazionale in rosa che partecipò a diverse competizioni internazionali.

L’apice venne toccato dalla Jolly Cutispoti Catania che vinse lo scudetto nel 1978. Le ragazze allenate da Prevosti, da matricole in Serie A, finirono imbattute e, grazie anche alle 32 reti della bomber scozzese Rose Reilly, vinsero 20 incontri su 22 partite per un’impresa che rimase negli annali del calcio siciliano. Altre squadre isolane che si sono fatte valere in Serie A sono: Gravina Catania, che tra il 1989 e il 2000 ha disputato 12 campionati, Ludos Palermo con due apparizioni tra il 2001 e il 2003 e Aquile Palermo che ha giocato in massima serie nel 2000.

La valorizzazione del calcio femminile è comunque un problema nazionale, innanzitutto perché ricade ancora sotto la Lega Dilettanti e non della FIGC, e poi anche perché non esistendo un vero e proprio Ministero dello Sport difficilmente si riesce a portare avanti i valori della cultura sportiva, come avviene in altri Paesi. Rispetto al calcio maschile però, c’è tanto spazio per le atlete nostrane: basta guardare la classifica marcatori dello scorso campionato di Serie A con ben 5 calciatrici azzurre tra le prime 6, contro quella maschile che, anche se vinta da Quagliarella, tra i primi 5 presenta 4 giocatori stranieri. Anche nella classifica cannonieri femminile della stagione in corso, tra le prime sei, ci sono ben 4 italiane, mentre nella corrispondente graduatoria maschile sono solo 3 i giocatori azzurri presenti nella parte alta, senza contare i tanto attesi Lukaku e Ronaldo, tra i favoriti indiscussi ma che non si sono ancora espressi al meglio.

Recentemente, la nazionale femminile ha disputato a Palermo una partita valida per le qualificazioni al prossimo Europeo 2021, contro la Bosnia, e i 5 mila presenti al “Barbera” hanno saputo accogliere calorosamente le ragazze azzurre, dimostrando che la voglia di calcio in rosa c’è anche in Sicilia. Un’altra buona notizia, che inorgoglisce tutti i siciliani, è la recente nomina a commissario tecnico della nazionale venezuelana di calcio femminile per l’ex calciatrice palermitana Pamela Conti.

Per adesso ci si accontenta di questo, sperando di rivedere presto delle squadre isolane in Serie A e B visto che le compagini siciliane più rappresentative, Ludos Palermo e CF Catania, militano nel girone D della Serie C. Sono questi i due fari che fanno da guida a tutte le ragazze di Trinacria che amano rincorrere un pallone… sognando la maglia azzurra.