Non nascerà, almeno per il momento, il gruppo di Italia Viva all’Ars. Lo sbarco ufficiale dei renziani post scissione dal Pd in terra di Sicilia non è cosa in programma nei prossimi giorni. Nonostante le insistenti voci di corridoio per il momento l’ufficializzazione di un gruppo all’Ars è rimandata. Una scelta precisa quella che viene fatta dagli uomini e dalle donne che sono comunque vicini a Matteo Renzi anche se attualmente militano in altri partiti e non solo nel Pd.

I bene informati, però, danno per cosa certa e scontata l’adesione di Luca Sammartino, renziano della prima ora e possibile leader nell’isola visto che Davide Faraone è ormai proiettato verso ruoli di caratura nazionale. L’unica vera novità di queste ore è rappresentata dal passo avanti nel percorso di Nicola D’Agostino che ormai naviga a vele spiegate verso Italia Viva. Con lui potrebbe arrivare anche Edy Tamajo. Di fatto entrambi i deputati di Sicilia Futura all’Ars sembrano destinati a Italia Viva nonostante il loro primo leader di partito, l’ex ministro Salvatore Cardinale, sia fuori dal nuovo progetto renziano come ha dimostrato nei mesi scorsi il no opposto a Roma alla richiesta di iscrizione al gruppo da parte di Daniela Cardinale, la figlia di Salvatore deputata eletta nel Pd e subito uscita dal partito nel quale era stata candidata proprio su richiesta di Renzi.

Ma non c’è solo la storia di Italia Viva a movimentare gli animi in Ars. Oggi tocca alla riforma dei rifiuti iniziare il percorso in aula e le opposizioni sono compatte contro la riforma. La coalizione che sostiene Musumeci prova a ricompattarsi per portare a casa una riforma importante. In gioco c’è tanto e si parla già di un possibile accordo dentro la maggioranza che porti al rimpasto fra aprile e maggio per la sostituzione di alcune pedine azzurre in giunta ma a patto che prima siano passati in aula proprio la riforma dei rifiuti e il bilancio di previsione 2020 che si farà a partire da gennaio.

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