Il governo cade sotto i colpi del voto segreto all’Ars, e la riforma dei rifiuti rischia il naufragio. L’aula ha bocciato l’articoli 1, l’architrave del disegno di legge e l’opposizione anche su altre norme è riuscita a far passare emendamenti. Un pomeriggio “nero” per la maggioranza, ancora una volta sfilacciata.

Il voto ha mandato su tutte le furie il governatore Nello Musumeci. “Mi auguro che migliaia di siciliani guardino questa seduta in diretta perché è giusto che la Sicilia sappia cosa sta accadendo – ha tuonato – In commissione si è lavorato per 29 sedute. Ieri abbiamo concordato un calendario, ci siamo accordati per un confronto informale. Il presidente Miccicchè, impossibilitato a essere presente, ha chiamato i capogruppo di Pd e M5s perché non ci fossero voti segreti”.

Poi in una nota, Musumeci ha aggiunto: “La legge sui rifiuti che deve mettere ordine e contrastare la criminalità organizzata non si può fare con un Parlamento che si nasconde dietro il voto segreto. Chi è che non ha il coraggio di metterci la faccia insieme al nome e cognome? Chi vuole nascondersi dietro uno strumento di viltà? Dopo un anno dalla presentazione del disegno di legge sulla riforma da parte del governo e ventinove sedute di Commissione, una parte dell’Assemblea regionale ha deciso di bloccare tutto. Qualcuno, fuori dal Palazzo, brinda e ringrazia”.

“Chi brinda e ringrazia sono i padroni delle discariche private, in assenza di un Piano sui rifiuti che con il Disegno di legge presentato dal Governo non c’entra un fico secco” Così Claudio Fava, replica al Governatore.

“Da due anni – prosegue il Presidente dell’antimafia regionale – il Governo non ha la forza né la maggioranza per portare in Aula un vero Piano e intanto autorizza 1,8 milioni di metri cubi in più alle discariche dei Leonardi e proroga di dieci anni la concessione all’Oikos. I soliti noti fuori dall’Assemblea Regionale brindano al governo Musumeci e alla sua inettitudine.”

“Il pesantissimo stop in aula alla legge sui rifiuti è la pietra tombale sul governo Musumeci. Il presidente prenda atto che il suo esecutivo ha ormai l’encefalogramma piatto. Il suo esecutivo a due anni dal suo insediamento non è riuscito a cavare un solo ragno dal buco, se non per i cavalli della sua Militello, mentre la Sicilia è in fiamme. Ci chiediamo e gli chiediamo, con queste premesse dove mai può andare la Sicilia, quando le riforme strombazzate in campagna elettorale vengono bocciate dalla sua stessa maggioranza?”.
Lo affermano i deputati del M5S all’Ars dopo il ko in aula della legge sui rifiuti, rispedita in commissione.

“Musumeci – dice il capogruppo Francesco Cappello – si ostina ad andare avanti in una direzione senza sbocchi. Anche sulla legge sui rifiuti si è ostinato a proseguire senza accogliere la nostra proposta e di parte dell’aula di rispedire tutto in commissione. Continua a suonare ostinatamente la sua inutile musica mentre il Titanic-Sicilia affonda inesorabilmente”.

“Il presidente Musumeci prenda atto che senza una maggioranza non si può governare la Sicilia, si dimetta e convochi le elezioni” incalza il capogruppo Pd all’Ars Giuseppe Lupo al termine dei lavori d’aula. “E’ vergognoso che il governo si sia rifiutato di rispondere in aula alle richieste di chiarimento dei deputati su chi dovrà pagare i due miliardi di debiti accumulati dai vecchi Ambiti Territoriali Ottimali in liquidazione. La verità è che con questo disegno di legge il governo Musumeci scarica i debiti sui comuni mandandoli in dissesto e facendo pagare il conto ai siciliani”. “Noi abbiamo votato contro l’articolo 1, così come avevamo largamente anticipato – ha continuato – perché non tiene conto delle nuove direttive europee che riguardano l’economia circolare, ma non mi sorprende che alcuni deputati della maggioranza abbiano responsabilmente votato contro la riforma ascoltando la voce dei sindaci e dei cittadini. La verità è – ha concluso – che la proposta del governo è una finta riforma ‘gattopardesca’ fa finta di cambiare tutto per non cambiare nulla”.

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