La raccolta differenziata in Sicilia mostra segnali incoraggianti anche se molto è ancora il lavoro da fare. Se molti piccoli comuni dell’Isola riescono a toccare percentuali record di raccolta differenziata, lo stesso non si può dire per le grandi aree metropolitane di Palermo, Catania e Messina.

Nel giro di 2 anni si è comunque passati dal 22% al 40%, come conferma l’assessorato all’Energia. “La raccolta differenziata in Sicilia – si legge in una nota dell’assessorato -, riferita al primo semestre del 2019, secondo gli ultimi dati del dipartimento Acqua e rifiuti, si attesta sul 40 per cento. Nel 2017 era, invece, al 22 per cento. In un anno e mezzo, quindi, la percentuale è quasi raddoppiata, grazie alla squadra messa in campo dalla Regione Siciliana e fatta dai sindaci, dai tecnici, dalle associazioni ambientalistiche e di categoria”.

La precisazione dell’assessorato regionale è stata resa necessaria dopo quanto diffuso ieri da Fise-Assoambiente, l’Associazione delle imprese del trattamento dei rifiuti e bonifica, a Rimini in occasione di Ecomondo, la fiera della green-economy. I dati erano riferiti al 2017.

Proprio nei giorni scorsi, all’Assemblea regionale siciliana, in occasione della discussione generale del disegno di legge governativo di riforma dei rifiuti è intervenuto il presidente della Regione, Nello Musumeci, ricordando che “anche grazie alla responsabilità dei sindaci e dei cittadini abbiamo registrato un aumento della raccolta differenziata. Il 20 per cento in più di differenziata equivale a ingenti quantitativi di rifiuti sottratti alle discariche. Se volessimo quantificarlo in mancati introiti, nelle casse dei privati sono arrivati 56 milioni in meno. Stiamo lavorando per attivare nuovi impianti pubblici nell’Isola ma ci vuole tempo perché le norme e la burocrazia prevedono degli iter a volte lunghi”.

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