Il governo ai arrocca sul’Aventino! Quante volte abbiamo sentito questa espressione riferita, in realtà, di solito all’opposizione? Per chi non lo ricorda dai libri di storia politica (e di geografia) l’Aventino è uno dei sette colli di Roma oggi occupato da un quartiere residenziale, praticamente di lusso. Lo era anche ai tempi di Roma, un quartiere importante. Ma l’espressione fa riferimento alle forze democratiche che si arroccarono, si allontanarono dalla politica per protestare contro l’avanzata politica della forze fasciste e lo strapotere che stavano conquistano.

L’Aventino democratico non finì bene, al contrario diede maggiore spazio al fascismo che prese tutto e rimase per u ventennio.

Di fatto oggi arroccarsi sull’Aventino significa isolarsi dal resto dalla politica in senso di protesta e auspicando un cambiamento.Una scelta che fa l’opposizione dando segnali di disponibilità a partecipare ad un eventuale nuova forma di governo se il vigente dovesse cadere. Sotto forma di partecipazione diretta o di appoggio esterno.

Ma se va sull’Aventino il governo cosa succede? La scelta, anomala, di Musumeci significa paralisi dell’azione del Parlamento. Un Aventino di protesta da parte di un governo che la maggioranza non ce l’ha o forse ce l’ha appena risicata e difficile da trovare al momento del voto. Dunque Musumeci sceglie la strada, rischiosa, di fare opposizione al Parlamento per tentare di imporre ugualmente la propria volontà politica pur senza una maggioranza netta.

L’alternativa che si presenta oggi è fra la paralisi e l’abrogazione del voto segreto. Se, infatti, il Parlamento approverà un nuovo regolamento cassando il voto segreto allora Musumeci scenderà dal suo Aventino. E la possibilità c’è visto che anche i 5 stelle si dicono tutto sommato favorevoli a cassarlo.

Il vero tema è dentro Forza Italia dove ci sono più di una resistenza ad una scelta del genere.

Se il Parlamento dovesse resistere e non procedere alla modifica del regolamento la situazione si farebbe difficile. La riforma dei rifiuti passerebbe, probabilmente, con una serie di interventi che la stravolgono. E fin qui c’è sempre tempo per farne un’altra, in fondo (ahinoi!) negli ultimi 15 anni si è fatta una riforma per legislatura e mai nessuna è andata a regime. Ma poi toccherà l bilancio e quello potrebbe essere un vero e proprio massacro in assenza del governo in aula,. Lì sì che si rischierebbe la crisi di governo.

Un rischio di cui Musumeci è cosciente ma che ha scelto di affrontare dopo che un anno e mezzo fa aveva rinunciato alla battaglia sul voto segreto proprio per evitare fratture. Ma stavolta da quell’Aventino non sembra deciso a scendere se qualcuno non lo convincerà

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