“La mafia è un mucchio di merda”, sono le frasi di Peppino Impastato che combatteva contro la mafia dello zio Tano Badalamenti e sono le stesse frasi che ha usato l’ex sindaco di San Cipirello (Pa) Vincenzo Geluso su Facebook a 4 mesi dallo scioglimento del Consiglio comunale per presunte infiltrazioni mafiose.

Non solo “la mafia è un mucchio di merda” ma anche “chi ci fa affari” lo è per l’ex amministratore jatino che era divenuto sindaco nel giugno 2017, sostenuto da un progetto civico di centro-destra. Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministero dell’Interno che ha messo sul piatto una relazione del Prefetto di Palermo De Miro, ha deciso di mandare a casa sindaco, giunta e Consiglio comunale. Parte della giunta ha presentato ricorso al Tar del Lazio avverso a tale decisione. “Un provvedimento ingiusto, infondato e inopportuno – secondo Geluso – basato su un vergognoso cortile di strada”.

Il 6 novembre scorso il Tar ha rimandato al maggio 2020 la sentenza poiché la relazione di ben 260 pagine stilata dal Prefetto di Palermo, che ha portato allo scioglimento del Comune, presenta troppi “omissis” che non consentirebbero di garantire un giusto contraddittorio ed il diritto di difesa dei ricorrenti. “Non è per nulla facile affrontare un giudizio di tale portata – afferma l’ex sindaco -, doversi difendere da innocenti, impiegare ore ed ore su carte avvolte indecifrabili e illeggibili, sopportare le spese del giudizio ma lo devo a me stesso, a chi ha lavorato con me quale sindaco, e lo devo soprattutto ai miei concittadini, di cui ho aspirato ad essere, sono stato fieramente e spero sarò ancora il loro amato sindaco”.

Geluso definisce “montagna di fango” la querelle che ha portato allo scioglimento e si dice pronto a combattere ancora “per le persone oneste”. “Devo e dobbiamo riprenderci la nostra dignità – continua – , dobbiamo ripulirci da una marchiatura che non ci spetta e che a forza e con superficialità gli organi di Stato ci hanno messo, con la complicità di gente natia che non ama San Cipirello e non ama i Sancipirellesi”.

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