Il Cristo nero sta in piedi sulla prua di una barca che scivola lentamente verso la riva di Sant’Erasmo. Ad Attenderlo gli apostoli migranti, diseredati che hanno lasciato il cuore e gli affetti sull’altra sponda del Mediterraneo.

Poi la processione fino allo Spasimo dove la scena è occupata dai racconti di vita dei migranti, dalle sofferenze nel paese d’origine fino all’incubo che si presenta loro sotto forma di sfruttamento e caporalato una volta arrivati in Italia.

Una rievocazione del sacro attualizzata, dal nome “Nuovo Vangelo”, che ha costituito uno degli atti emozionanti di BAM – Biennale arcipelago mediterraneo, la rassegna d’arte che dal 6 novembre all’8 dicembre, adornerà il centro di Palermo, con installazioni, letture, musica e rappresentazioni teatrali.

Il Cristo nero è interpretato da Yvan Sagnet, attivistà camerunense che nel 2011 ha guidato il primo sciopero dei braccianti stranieri in Italia. Con grande consenso si è fatto portavoce della campagna “La rivolta della dignità”

Ideatore della performance è Milo Rau che ha mescolato realtà e finzione per scavare alle radici del Vangelo e mettere in scena la “Passione” di un’intera civiltà: arrivando dal mare, rifugiati e contadini hanno narrato la sofferenza degli emarginati proclamando un messaggio di solidarietà internazionale

 

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