Indicare specifiche risorse attraverso le quali potere attuare i principi che sono alla base della nuova legge regionale sul diritto allo studio. È la richiesta principale emersa nel corso del convegno organizzato dall’Asael, associazione che riunisce gli amministratori locali siciliani, sulla legge approvata recentemente dall’Ars e indirizzata al governo regionale. L’incontro ha visto la partecipazione dell’assessore regionale all’Istruzione, Roberto Lagalla.

La giornata di studi, che si è tenuta all’Iiss ‘Pio la Torre’ di Palermo, ha permesso di dare spunti da parte di amministratori locali, dirigenti scolastici e studenti all’indirizzo della politica regionale. Gli amministratori, in particolare, puntano al perfezionamento della legge. “Si tratta senza dubbio di una buona legge, che consente alla Sicilia di recuperare il terreno perso con le altre regioni sotto il profilo della organizzazione del settore e dell’individuazione di responsabilità e competenze – ha affermato Cocchiara – ma affinché si possa considerare una riforma in piena regola occorre certezza sulle risorse destinate ad attuare i principi fissati dal legislatore”.

Gli amministratori hanno chiesto all’assessore regionale all’Istruzione, Roberto Lagalla e al presidente della commissione Cultura dell’Ars, Luca Sammartino, presenti alla giornata, maggiore coinvolgimento nei tavoli di coordinamento previsti dalla riforma. “La legge sul diritto allo studio rappresenta una cornice di riferimento – ha affermato Lagalla -, non è la panacea di tutti i mali della scuola siciliana ma è la delimitazione di un perimetro dei diritti e dei doveri, oltre che dei principi a cui deve essere ispirato il sistema educativo nella nostra regione. Partendo da questo si può pensare, tutti insieme, di risolvere i problemi con costanza di impegno e dedizione”.

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