Palermo scende in piazza per Almaviva. E’ partita intorno alle 19 da piazza Vittorio Veneto, nota ai palermitani come La Statua, la fiaccolata. Continua senza sosta la lotta di lavoratori e sindacati per salvare i posti di lavoro dell’azienda che si occupa del settore call center, Almaviva Contact. L’allarme nasce dopo che è stato annunciato un consistente taglio dei volumi assegnati per il primo trimestre 2020 da Sky ad Almaviva.

Nei giorni scorsi, al tavolo tecnico per  analizzare la situazione occupazionale Almaviva,  i sindacati avevano richiesto interventi strutturali e ammortizzatori sociali e soprattutto misure che favoriscano il rientro dei volumi in Italia con interventi propedeutici alla riduzione dei costi come la defiscalizzazione.

Al tavolo avevano reso parte  il sottosegretario al Lavoro, Stanislao di Piazza, il sottosegretario al Mise, Alessandra Todde, l’assessore del Comune di Palermo, Giovanna Marano. Forte preoccupazione per le sorti dei lavoratori e dell’azienda anche da parte del sindaco di Palermo che aveva chiesto un nuovo sistema di regole.

Ma dall’azienda era arrivata la doccia fredda per i lavoratori sostenendo come senza adeguati ammortizzatori sociali la ristrutturazione aziendale sia inevitabile.

L’azienda si era espressa in modo chiaro già alla fine del tavolo tecnico “Pur comprendendo le motivazioni che la muovono, l’odierna posizione di difficoltà rappresentata dalle organizzazioni sindacali ad attivare nel medio periodo un percorso sostenuto da specifici ammortizzatori sociali necessari a fronteggiare la gravissima realtà degli esuberi strutturali, percorso indirizzato al tavolo istituzionale riunito negli ultimi mesi, in assenza di strumenti diversi, rende allo stato impercorribili soluzioni alternative alla ristrutturazione del centro” si leggeva nella nota di Almaviva Contact .

Almaviva Contact – proseguiva la nota – ha condotto, sostenuto e condiviso, fino ad oggi e in tutte le sedi, ogni iniziativa e confronto utile ad assicurare le indispensabili condizioni di stabilità occupazionale e di sostenibilità economica per il centro produttivo di Palermo, colpito dal drastico taglio dei volumi di attività deciso, e confermato, ancora negli ultimi giorni, da alcuni dei principali committenti“.

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