E’ caos in Sicilia. Non si sbloccano i conti della regione e la maggioranza adesso rischia di naufragare. L’Assemblea regionale siciliana ha  approvato un emendamento soppressivo dell’articolo 1 del disegno di legge di autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio della Regione previsto per tre mesi.

L’emendamento soppressivo messo ai voti era del M5s. Il Pd ha chiesto il voto palese, a quel punto il presidente Miccichè ha aperto la votazione e l’articolo 1 del disegno di legge è stato soppresso: di fatto è venuto meno l’impianto del testo.

“Di fatto abbiamo soppresso l’esercizio provvisorio, inutile andare avanti”, ha detto il presidente Gianfranco Miccichè, sospendendo i lavori. Di fatto l’intero iter dell’esercizio provvisorio va a gambe all’aria.

La Regione resta senza un documento economico finanziario e adesso la paralisi dei conti è tale da mettere a rischio anche la tenuta di governo, maggioranza e dell’intera Assemblea regionale siciliana.

“Un voto politico, a scrutinio palese, che dimostra- ancora una volta- l’inesistenza di una maggioranza di governo. Qualunque presidente, con senso di responsabilità, ne prenderebbe serenamente atto e si dimetterebbe. Musumeci non lo farà mai” sottolinea Claudio Fava commentando quanto accaduto con il voto di oggi pomeriggio che, di fatto, boccia l’esercizio finanziario provvisorio proposto dal governo regionale.

Poco prima il presidente Miccichè aveva tentato di imprimere una accelerazione con una serie di regole ‘forti’ per giungere presto all’approvazione dell’esercizio provvisorio così come uscito dalla Commissione Bilancio.

“Non accettiamo emendamenti aggiuntivi né dal governo né dal Parlamento, di questo può stare tranquillo” aveva detto chiarendo la linea della Presidenza sul ddl in risposta all’intervento del capogruppo del M5s, Giorgio Pasqua.

Poi Miccichè aveva lasciato la presidenza alla neo eletta vice presidente dando il via alla prima volta sullo scranno più alto di Sala d’ercole ad Angela Foti (M5s). La vice presidente dell’Ars ha preso la guida dell’aula durante la discussione generale del disegno di legge di autorizzazione dell’esercizio provvisorio, che era stata aperta dal presidente Gianfranco Miccichè che ha poi ripreso la guida poco prima che accadesse il ‘papocchio’.

E dal Pd arriva la bordata al governo “Solo 27 deputati di maggioranza hanno votato a  favore dell’esercizio provvisorio. Finalmente si fa chiarezza sull’inutile polemica che il presidente Musumeci porta avanti da mesi sul voto segreto. La realtà è solo che il suo governo si è liquefatto e lo dimostra perfino l’assenza dei deputati componenti della  giunta e del presidente  ai lavori parlamentari” dice il capogruppo Giuseppe Lupo.

Bocciato l’articolo uno di fatto non si può andare avanti e la seduta è stata sospesa. Riunita la conferenza dei capigruppo per decidere cosa fare mentre il governo dovrà, probabilmente, predisporre un maxi emendamento sostitutivo per recuperare il danno.

Preoccupazione arriva dalle parti sociali “Chiediamo all’Ars di intervenire tempestivamente e con opportune modifiche anche al disegno di legge per evitare di bloccare stipendi e pensioni dei dipendenti ma anche tutte le spese della Regione” dice il segretario generale della Uil Sicilia Claudio Barone

“La soppressione dell’esercizio provvisorio della Regione siciliana,  rischia di rivelarsi un colpo mortale non solo per migliaia di lavoratori i cui stipendi sono a rischio, come per esempio Lsu, Resais e Pip, ma in generale per l’attività amministrativa che di fatto verrebbe bloccata, al netto delle sole spese essenziali, colpendo gli enti locali. Una vera e propria sciagura che va evitata a tutti i costi: il Governo regionale e l’Assemblea trovino una soluzione immediata”. aggiungono Giuseppe Badagliacca e Nicola Scaglione della Cisal.

A spegnere le polemiche e indicare la soluzione è l’assessore all’economia e Vice Presidente Gaetano Armao “Nessuna paralisi. Quello che è accaduto oggi si è già verificato in passato. E il risultato del voto palese dimostra che si tratta di un mero errore che può accadere nella dinamica parlamentare. Al momento della votazione, infatti, erano fuori dall’Aula alcuni parlamentari della coalizione di governo poiché pensavano che il dibattito si sarebbe prolungato. Nessun problema, quindi, domani si prosegue, con l’obiettivo prioritario del Governo Musumeci di approvare il ddl per dare risposte immediate ai siciliani”.

Cosa succede ora? Leggilo qui

 

Articoli correlati