“Nessuna paralisi. Quello che è accaduto si è già verificato in passato. E il risultato del voto palese dimostra che si tratta di un mero errore che può accadere nella dinamica parlamentare. Al momento della votazione, infatti, erano fuori dall’Aula alcuni parlamentari della coalizione di governo poiché pensavano che il dibattito si sarebbe prolungato. Nessun problema, quindi, domani si prosegue, con l’obiettivo prioritario del Governo Musumeci di approvare il ddl per dare risposte immediate ai siciliani.”

Getta acqua sul fuoco l’assessore regionale per l’Economia e Vice Presidente della Regione Gaetano Armao dopo che ieri sera la maggioranza è stata battuta in aula su un emendamento ostruzionistico dell’opposiione che di fatto ha cancellato l’intero articolo 1 dell’esercizio provvisorio mandando gambe all’aria il disegno di legge.

Sono stati 28 i voti a favore e 27 quelli contrari all’emendamento del M5s col quale è stato soppresso l’art.1 del ddl per l’esercizio provvisorio, bloccando di fatto l’intero testo. Il report dell’Ars rivela che i deputati presenti in aula erano 64, hanno però votato in 55. Al governo, che è stato battuto, sono mancati alcuni voti di maggioranza. Tra i non votanti risultano due assessori, che sono anche deputati: Toto Cordaro e Bernardette Grasso.

Tra gli altri non votanti risultano Vincenzo Figuccia dell’Udc, i forzisti Michele Mancuso e Alfio Papale, i parlamentari del gruppo ‘Ora Sicilia’ Pippo Gennuso e Tony Rizzotto; non hanno votato neppure i deputati dell’opposizione Edy Tamajo (Iv) e Sergio Tancredi (M5s).

Immediate le polemiche delle opposizione. Subito Pd e Claudio Fava hanno sottolineato la ‘distrazione’ della maggioranza. “Ancora una volta la maggioranza è caduta in aula e questa volta con voto palese e, soprattutto,
con la complicità determinante degli assessori Cordaro e Grasso, che non hanno votato col governo – ha aggiunto a tarda ora il Movimento 5 stelle – . Anche loro, probabilmente, hanno capito che questa mini-finanziaria, travestita da
esercizio provvisorio, era sbagliata nella forma e nel contenuto. Ancora una volta si procede improvvisando e senza una vera bussola, a scapito dei siciliani che dal governo Musumeci finora non hanno avuto nessuna risposta”.

“A questo punto – concludono i deputati 5stelle – il governo compia un atto di responsabilità, presentando un testo snello, eliminando tutto il superfluo e attenendosi a quello che prevede la legge”.

Prima del voto dell’Ars che ha affossato l’art.1 del ddl per l’esercizio provvisorio nella maggioranza si era aperta la
questione del voto nei Liberi consorzi. Alcuni capigruppo, hanno chiesto al governo di rinviare le elezioni, già fissate al 19 aprile; una richiesta che il governo non avrebbe accolto. I capigruppo avrebbero quindi firmato un emendamento aggiuntivo al ddl provvisorio che prevederebbe il rinvio del voto al 30 settembre.

Polemiche a parte oggi si ricomincia probabilmente con un maxi emendamento che sopprime l’intero articolato e lo sostituisce con un esercizio provvisorio snello e contenente solo l’essenziale in sostituzione dei 12 articoli approvati in commissione con l’intenzione di giungere ad approvazione ed evitare la gestione provvisoria che impedisce anche il pagamento degli stipendi ai dipendenti che, comunque,ormai arriveranno in ritardo per il mese di gennaio

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