Inquietante: va al cimitero e scopre che lì c’è la sua lapide. È successo in Scozia ad Alan Hattel che, nonostante quanto riportato su una lapide, è ancora tra noi. Il 75enne, come riportato LadBible.com, ora vuole assicurarsi che il maggior numero di persone sappia che non è affatto morto.

Alan, un saldatore in pensione, ha raccontato che «il mio telefono non ha suonato per tre o quattro mesi. Non capivo il perché ma ora lo so. Tra l’altro, non voglio neanche essere sepolto ma ho intenzione di farmi cremare».

Lo scozzese ha anche in mente una sospettata: l’ex moglie. Ha svelato, infatti, che aveva acquistato quel terreno con l’obiettivo di essere sepolti un giorno insieme ma l’uomo, padre di due figli, ha rivelato: «Non ho mai e poi mai detto di voler essere seppellito insieme alla mia ex moglie. Siamo stati separati per 26 anni e non c’è animosità. Scoprire che hai una lapide in un cimitero mentre sei ancora vivo non è qualcosa che accade ogni giorno».

Hattel ha naturalmente contattato l’amministrazione locale con l’obiettivo di far correggere quell’errore e un giornale locale ha anche fatto visita all’ex consorte per chiedere delucidazioni ma senza risultato. Un membro della famiglia, a tal proposito, ha detto: «È questione di famiglia che va trattata in maniera privata». L’amministrazione locale, dal canto suo, non ha saputo dare alcuna spiegazione né ha fornito alcuna informazione sul responsabile.

Ora, seppur inquietante, un vivo che viene dichiarato morto non è una novità. L’anno scorso, in Kazakistan, una famiglia del villaggio di Tomarly è stata colta dallo shock quando ha saputo che un parente «morto e sepolto» è riapparso dopo due mesi dal funerale. Il 64enne Aigali Supugaliev era stato dichiarato disperso dalla sua famiglia nel luglio del 2019. Due mesi dopo, poi, la notizia che era stato rinvenuto un corpo gravemente decomposto. Il test del DNA aveva dato un esito di compatibilità tra il cadavere e lo scomparso del 99,92%, ovvero la percentuale più alta che tale test possa dare. Effettivamente, però, si è sbagliato…