La maggioranza recupera, tiene e approva un esercizio provvisorio perfino più lungo della prima versione recuperando il pasticcio di 24 ore prima. E’arrivata ieri sera la ‘pezza’ al guaio che ha rischiato di creare il caos nei conti della Regione ma sullo sfondo si intravede uno ‘scambio’ politico per permettere il via libera perfino ad un documento tecnico come l’esercizio provvisorio.

E’ singolare, infatti, che proprio mentre arriva il via libera all’esercizio provvisorio da quattro mesi, fino al 30 aprile, si apprende anche che sarà esaminato in commissione Affari istituzionali, e inserito poi in un ddl apposito per il
quale ci sarà una corsia preferenziale all’Ars, l’emendamento, voluto da alcuni capigruppo di maggioranza, che prevede il rinvio delle elezioni di secondo livello, fissate al 19 aprile, nei Liberi consorzi per dare modo di partecipare anche a quei comuni, che non potrebbero farlo per legge perché già impegnati nella prossima tornate di elezioni amministrative.

Il tema era esploso proprio il giorno prima a ridosso del pasticcio d’aula quando è poi stato approvato l’emendamento soppressivo dell’articolo uno presentato dal Movimento 5stelle. In quella occasione nove deputati presenti si distrassero e non votarono. Due erano di opposizione, altri due assessori ma sui restanti cinque che hanno determinato quel parapiglia in tanti hanno gettato ombre e sospetti politici anche se senza prove alcune.

Ieri sera, invece, nessun deputato distratto nella maggioranza e ben sette nell’opposizione proprio dopo che il motivo di tensione era stato, per così dire, affrontato.

E’ stato il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, a suggerire il percorso, accolto dall’aula: l’emendamento, come
altri tre, faceva parte degli aggiuntivi al ddl sull’esercizio provvisorio e lo stesso Miccichè, aveva stabilito che nessun
aggiuntivo sarebbe stato esaminato. Questa soluzione accontentai dissidenti, rispetta le decisioni della presidenza e forse è stato il discrimine per far tornare tutti a posto, allineati e coperti.

Inevitabili polemiche e critiche da parte delle opposizioni ma di fatto, così, governo e maggioranza sono riusciti ad approvare, in Assemblea siciliana, il disegno di legge di autorizzazione per l’esercizio provvisorio, che 24 ore prima era stato in modo clamoroso bocciato in aula . Il ddl, modificato con un emendamento governativo per mettere una pezza a quanto accaduto 24 ore prima,  è stato approvato all’Ars dopo la riscrittura dell’intero art.1 che era stato stoppato, portando da tre a quattro i mesi (30 aprile) di gestione in dodicesimi del bilancio della Regione.

La maggioranza ha, dunque, retto anche al voto segreto in tre occasioni. Il nuovo gruppo della Lega, votando a favore, ha comunque criticato il metodo con cui il governo ha gestito il documento. Ed ecco l’altro mezzo compromesso “Quanto avvenuto in Aula non può essere sottovalutato né considerato un mero incidente di percorso. È piuttosto sintomatico di un difetto e una carenza di comunicazione fra il Governo e la maggioranza in Assemblea Regionale Siciliana” dicono Antonio Catalfamo e Marianna Caronia, rispettivamente Presidente e Vicepresidente del Gruppo parlamentare della Lega all’Assemblea Regionale Siciliana, ricordando che  “la Lega ha votato l’esercizio provvisorio nel suo complesso per senso di responsabilità, perché occorre che la macchina amministrativa non resti paralizzata e si diano risposte urgenti a quanti dipendono dal bilancio della Regione.”

I due esponenti leghisti affermano di non essere “pienamente soddisfatti, perché crediamo che in questa fase ci si dovesse limitare a un provvedimento snello ed essenziale, rimandando a un successivo confronto con il Governo alcuni temi programmatici che riteniamo importantissimi. Anche per questo e a conferma proprio del senso di responsabilità con cui abbiamo affrontato i lavori d’Aula, la Lega ha ritirato i propri emendamenti”.

“Adesso – concludono Catalfamo e Caronia – non è possibile rimandare un momento d’incontro, confronto e dialogo con il Governo e con il Presidente della Regione, che ci auguriamo possa avvenire già nei prossimi giorni”.

Il governo si è comunque impegnato a presentare la legge di bilancio nei primi giorni di febbraio.

 

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