I carabinieri del nucleo Ispettorato del Lavoro di Messina, d’intesa con il locale ispettorato territoriale, in sinergia con i militari del comando provinciale dell’arma, hanno eseguito una serie di controlli nel capoluogo, per verificare il rispetto delle norme a tutela dei lavoratori nel settore commerciale ed in particolare per contrastare lo sfruttamento di manodopera, il lavoro nero ed il fenomeno del caporalato nelle aziende gestite da cittadini cinesi.

In una delle aziende ispezionate sono stati individuati 6 lavoratori in nero su 6 presenti, dei quali 4 italiani,un minore di nazionalità cinese ed un filippino. L’attività imprenditoriale e’ stata sottoposta a sospensione.

Due imprenditori, soci amministratori della medesima azienda, sono stati denunciati a piede libero per diverse violazioni in materia di sicurezza e, nel complesso, sono state contestate sanzioni amministrative ed ammende per oltre 157mila euro a danno dei titolari.

Il quadro emerso dalle ispezioni effettuate è quello di un impiego ordinario di maestranze non regolari, non contrattualizzate e, dunque, prive di qualunque forma di tutela sia inerente il rapporto di lavoro che contributiva e previdenziale.

Inoltre, in questi primi giorni del nuovo anno, una serie di controlli a sale scommesse ed aziende edili sono stati effettuati nella provincia di Messina.

Cinque le ditte ispezionate dal nucleo carabinieri Ispettorato del Lavoro, risultate tutte irregolari.
Sei i lavoratori sottoposti a controllo, di cui uno totalmente in nero.
In un caso è stato adottato il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale.

Quattro datori di lavoro sono stati denunciati, a vario titolo, per violazioni delle norme di sicurezza nei luoghi di lavoro ed utilizzo di impianti di videosorveglianza per il controllo dei lavoratori a distanza senza autorizzazione dell’Ispettorato territoriale del Lavoro di Messina.

Le sanzioni amministrative e le ammende ammontano ad oltre 40mila euro.

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