Il bando ponte di sei mesi – prima della  disposizione della gara d’appalto della durata di sette anni –  per la gestione della nettezza urbana a Siracusa era buono. E’ questa, in sintesi, la sentenza del Cga di Palermo che ha ribaltato il pronunciamento del Tar di Catania, che, invece,  aveva accolto il ricorso di un’impresa, l’Igm, quest’ultima arrivata dietro la ditta vincitrice, la Tekra.

I giudici del Tar avevano ritenuto illegittimo del criterio del prezzo più basso essenzialmente “sulla considerazione che nella specie non sussisteva una vera e propria standardizzazione delle prestazioni, e pronunciava pertanto il conseguente annullamento dell’impugnata lettera d’invito e degli atti successivi della gara”. Insomma, tutto da rifare ma il Comune di Siracusa ha presentato un’istanza al Cga, che, sostanzialmente ha dato ragione alla tesi dell’amministrazione.

I giudici d’Appello, stabilendo che quella gara era stata predisposta per garantire la continuità del servizio di raccolta, con l’obiettivo di non far esplodere un’emergenza sanitaria, ha considerato legittimo il comportamento dell’amministrazione che ha adottato il criterio dell’offerta più bassa perché garantiva tempi più rapidi.

Il bando ponte è praticamente scaduto, la gara d’appalto sul servizio, della durata di sette anni,  per una spesa presunta di 132,5 milioni di euro a partire da febbraio, è stato vinto dalla Tech e dalla Sicula Trasporti.

 

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