La Cassazione ha confermato la responsabilità dell’ex parroco del Duomo di Augusta, Gaetano Incardona, 81 anni, accusati di violenza sessuale commessa confessionale nel febbraio 2013 ai danni di ragazza di 21 anni che denunciò il sacerdote poi incastrato dalle telecamere.

Anche un’altra parrocchiana racconto’ di un episodio analogo che le era capitato a tu per tu con l’ex parroco, e il suo racconto e’ stato ritenuto attendibile ma ormai era troppo tardi per la denuncia. I giudici hanno ritenuto legittima, nei confronti dell’ex parroco del duomo di Augusta, l’applicazione della circostanza aggravante di aver commesso le violenze abusando “dei poteri concernenti la funzione di ministro di culto” ma hanno aperto alla possibilita’ per l’ex arciprete di avere uno sconto di pena nell’appello bis che, se verra’ riconosciuta la contenuta invasivita’ degli atti, come chiede la difesa di Incardona, potrebbe ridurre la condanna attualmente pari a cinque anni e tre mesi di reclusione. A tanto infatti hanno condannato l’ex parroco i giudici del Tribunale di Siracusa nel 2015, e poi alla stessa conclusione era arrivata la Corte di Appello di Catania, nel 2018. Incardona per questa vicenda venne arrestato e messo ai domiciliari per via della sua eta’. Adesso un’altra sezione della Corte di Appello di Catania valutera’ se mitigare la condanna. Il verdetto e’ stato emesso dalla Terza sezione penale della Cassazione lo scorso tre ottobre e oggi sono state depositate le motivazioni della sentenza

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