La Sicilia e la Liguria più vicine nel segno del grande ed indimenticabile Frank Sinatra, The Voice, venuto a mancare oltre vent’anni fa. Una voce unica di un artista che il mondo difficilmente potrà dimenticare.

I genitori di Frank Sinatra nacquero in Sicilia ed in Liguria: il papà Antonio (Martin) a Lercara Friddi, nel Palermitano, e mamma Natalina “Dolly” Garaventa, a Lumarzo, in provincia di Genova: entrambi emigrati, giovanissimi, negli Stati Uniti, nella città di Hoboken, nel New Jersey.

La Liguria e la Sicilia ricordano ogni anno con tante iniziative, fra cui Hello Frank! a Lumarzo, e il My Way Festival a Lercara Friddi, le origini di Frank Sinatra e questa straordinaria storia di emigrazione negli Stati Uniti del secolo scorso.

Sicilia e Liguria hanno deciso di creare un concreto gemellaggio per realizzare insieme una serie di iniziative che, nel corso degli anni, possano proseguire a ricordare questo grande italiano.

L’assessore al Turismo della Regione Siciliana Manlio Messina e quello della Regione Liguria, Gianni Berrino, hanno stretto un accordo e firmato un protocollo d’intesa, nei giorni scorsi, proprio durante il 10° Gran Galà della Stampa del Festival, a Sanremo, per una collaborazione con scambi culturali e turistici nel nome di “The Voice”.

“Grazie alla sensibilità dell’assessore Messina siamo arrivati finalmente a questo gemellaggio – spiega Gianfilippo Geraci, ideatore del My Way Festival e presidente dell’associazione “Life and Art promotion” – un percorso iniziato nel 2008, in occasione della prima edizione del My Way Festival e della prima edizione di Hello Frank, quando fummo invitati a Lumarzo dall’amministrazione comunale di allora, guidata dal sindaco Guido Guelfo, e da quel giorno, assieme anche al giornalista Mauro Boccaccio, abbiamo lavorato per raggiungere questo obiettivo”.

“Frank Sinatra è una icona della canzone internazionale non a caso è stato definito The Voice – dice l’assessore Manlio Messina – un interprete senza tempo, con milioni di fans in tutti il mondo. Se soltanto riuscissimo ad intercettare un piccolo segmento di quanti lo hanno amato e apprezzato ed ancora lo amano ascoltando le sue canzoni potremmo avere un flusso importante di turismo culturale e musicale. L’obiettivo – aggiunge Messina – è di portare a Lercara Friddi attrazioni per il turista legato a Sinatra con il festival My Way che sia ben articolato in più giorni e che possa abbracciare oltre alla musica l’esperienza turistica associata alle eccellenze dell’enogastronomia, lontano dai luoghi di massa, in un piccolo centro dell’entroterra della Sicilia”.

“In questi anni – prosegue Gianfilippo Geraci – abbiamo intrapreso a Lercara Friddi diverse iniziative correlate al My Way Festival, intitolando un anfiteatro a Frank Sinatra, installando una statua stilizzata di Frank e dal 2011 abbiamo creato il museo Frank Sinatra e siciliani d’America, dove all’interno si trova tutta la discografia di Sinatra, più di trecento dischi in vinile e le prime incisioni, anni ‘30, di Frank in 78 giri in bachelite. Ed ancora – aggiunge Geraci – libri su Sinatra, oggetti, biglietti dei concerti, giornali dell’epoca donati dai fans di The Voice. Ancora oggi ci chiamano da tutto il mondo per donare al museo qualsiasi oggetto che parli del nostro caro Frank. Attendiamo che ci vengano donati una giacca da golf, un porta sigarette e un’accendino d’oro, appartenuti a Frank, regalati da lui in persona ad un suo amico giornalista Giuliano Fournier, il quale ci verrà a trovare nella prossima edizione del My Way Festival 2020”, conclude Geraci.

Sono stati due scrittori irlandesi, Roby San e Tony Summers a scoprire la vere origini di Frank Sinatra, come siciliano originario di Lercara Friddi, andando a ritroso nella sua vita nel corso di una ricerca, trovando un censimento ad Hoboken, relativo alla famiglia Sinatra.

In quel censimento Antonio Sinatra corrispondeva all’Antonio Sinatra, papà di Frank, con la stessa data di nascita, stesso giorno di partenza verso gli Stati Uniti d’America. San e Summers successivamente andarono a Lercara Friddi con la troupe della Bbc e fecero un documentario.

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