“Prima il rinnovo del contratto di servizio, la ricapitalizzazione e la copertura sugli extra costi dovuti alla chiusura della discarica di Bellolampo e solo dopo l’incremento del personale”.

Così i rappresentanti sindacali della Rap, per la Fit Cisl Cisl Vincenzo Traina, per la Uiltrasporti Francesco Sinopoli e per Filas Carmelo Giallombardo intervengono sulla vertenza Rap, dopo gli incontri avvenuti la scorsa settimana con Comune e Azienda sulla vertenza Rap, e lanciano l’allarme: “La condizione rischia di degenerare fin da subito poiché da questa mattina la Seap, società che si occupa del trasporto dei rifiuti dalla discarica di Bellolampo e dai Centri comunali di raccolta, ha interrotto i servizi con la Rap con le conseguenti refluenze negative sulla gestione ordinaria dei servizi di istituto, considerato il mancato pagamento delle fatture per mancanza di liquidità visto che nelle casse aziendali non è ancora entrato un solo centesimo da parte del Comune di Palermo”.

Le Rsu Rap aggiungono “certificata la critica condizione economico-finanziaria dell’azienda, che allo stato attuale non permette ulteriori incrementi dei costi, le vicende legate alle assunzioni di lavoratori erano state rinviate a una fase successiva. Tutti gli attori interessati che dicono di avere a cuore il bene della società Rap, non possono più vendere fumo e continuare a veicolare false informazioni sul fatto che l’azienda stia proseguendo a testa bassa con le assunzione”.

“Ribadiamo ancora una volta che eventuali decisioni volte a incrementare i costi aziendali, in assenza di adeguate coperture economico-finanziarie, indurranno alla mobilitazione dei lavoratori ed alle denunce in tutte le sedi amministrative, civili e penali”.

La scorsa settimana al termine dell’incontro con il vice Sindaco Fabio Giambrone, l’assessore ai rapporti funzionali con Rap Giusto Catania, l’assessore al bilancio Roberto D’Agostino e il ragioniere generale Bohuslav Basile e la Rap spa, i sindacati avevano deciso di spostare le assemblee che ora partiranno dal 9 marzo in poi.

(foto di repertorio)

 

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