Intimidazione ad un altro commerciate del Bangladesh a Palermo. Nei giorni scorsi, l’uomo già minacciato di morte lo scorso anno, tra i negozianti vessati dagli estorsori di Ballarò, ha trovato danneggiate le due saracinesche del negozio che si trova in via Maqueda. Le serrature erano manomesse.

Il commerciante ha presentato denuncia alla polizia che sta indagando. Per risalire a chi ha danneggiato l’attività sono state acquisite le telecamere dei sistemi di video sorveglianza della zona.

Proprio oggi sono stati arrestati undici palermitani che hanno aggredito e picchiato alcuni cittadini dello Sri Lanka a Palermo.

Un odio razziale acuito in questi anni anche dalla politica come si legge in un passaggio dell’ordinanza del gip Marco Gaeta.

“Gli indagati hanno chiaramente manifestato in termini concreti un sentimento di avversione e di odio razziale. E’ stato evidentemente l’odio razziale ad avere provocato l’aggressione e la rapina all’interno del minimarket, non in quanto trattasi specificamente del cittadino dello Sri Lanka, bensì per il solo fatto di essere lui un soggetto di etnia singalese, oltretutto inserito in una comunità assai diffusa nella città di Palermo.

D’altronde, le immagini del video sono chiarissime nel delineare una violenza diretta in modo casuale anche a danno degli altri connazionali presenti nel minìmarket. del tutto inermi e impauriti di fronte alla banda dì aggressori.

Il particolare momento storico, d’altronde, è caratterizzato da un aspro contrasto, in seno alla società civile e in ambito politico, su forme e modalità di trattamento e di accoglienza da riservare ai soggetti di etnie diverse da quella occidentale non v’è da stupirsi, dunque, se in contesti territoriali periferici il disagio sociale possa accendere in alcuni cittadini, soprattutto in quelli di scarsa cultura e poca istruzione, idee barbare di superiorità della razza italiana (o bianca in generale) rispetto ai neri, agli africani’ ai ‘singalesi’, ai bengalesi e a tutti coloro che per ragioni diverse decidono di migrare e trasferirsi in Italia, ivi creando delle comunità più o meno integrate”.

“In riferimento agli 11 arresti per aggressione razzista in via Casella, esprimo solidarietà per le vittime e plauso per gli inquirenti, auspicando che l’amministrazione comunale concretizzi il più volte ribadito impegno per i diritti di cittadinanza per tutti, in una continuativa campagna contro il razzismo, che sappia valorizzare le diverse iniziative della società civile palermitana, delle sue diverse agenzie educative, delle diverse espressioni religiose di cui la nostra città è ricca”.

Lo ha dichiarato il portavoce della Consulta per la Pace ed i diritti Umani, Francesco Lo Cascio.

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