L’Italia è la terza nazione al mondo in cui si registrano più contagi da coronavirus e impazza la psicosi da contagio. Sono quattro le vittime registrate fino ad oggi in Italia, si tratta di una persona di 84 anni. Sono saliti a 150, inoltre, i contagiati.

Nel corso degli ultimi giorni è salita ai massimi livelli l’allerta ma poche sono le informazioni fornite ai cittadini che sono sempre più preoccupati. Spinti dalla paura, si va in cerca di informazioni su internet e molto spesso è facile arrivare su siti poco attendibili che forniscono notizie distorte e allarmistiche. Per questo motivo il Ministero della Salute ha istituito un numero verde, il 1500. Chiamando il call center è possibile avere informazioni su coronavirus.

Il dato che dovrebbe fare riflettere è quello che riguarda la relazione contagio-mortalità tra il normale virus dell’influenza e quello del virus “cinese”. Il tasso di mortalità da coronavirus si attesta al 2,5% e gli ospedalizzati sono meno del 10%. Si tratta di soggetti immunodepressi o soggetti a rischio. Il virus della comune influenza è più pericoloso in quanto uccide il 4% dei soggetti contagiati e sale al 28% la percentuale delle persone delle fasce a rischio che devono ricorrere alle cure dell’ospedale.

La World Heath Organization, Organizzazione mondiale della Sanità, intanto, ha stilato una breve lista che mette insieme falsi miti e verità sul coronavirus. Ecco quali sono:

Il coronavirus è il virus più pericoloso che esista? FALSO.

Morirò se mi viene diagnosticato il coronavirus? FALSO. 

Ho bisogno di una tuta di decontaminazione e una maschera antismog per rimanere protetto? FALSO.

L’influenza comune uccide 60 volte più persone all’anno del coronavirus. VERO. 

Solo il 2% dei casi è deceduto e la maggior parte di questi avevano sistemi immunitari più deboli. VERO.

Per prevenire il contagio è utile lavarsi le mani spesso e starnutire nell’avambraccio interno. VERO.

A Catania girava la voce di una chiusura delle scuole, che in realtà sono regolarmente aperte. Lo precisa il Comune definendo una “fake news” l’esistenza di un provvedimento del sindaco che ne dispone la chiusura nell’ambito di iniziative di prevenzione contro il diffondersi del Coronavirus. Dall’Ente si spiega che quello che gira sui social network è “una grossolana riproduzione” di cui si “smentisce categoricamente il contenuto”. “Ogni comunicazione dell’Amministrazione – si sottolinea da Palazzo degli Elefanti – va esclusivamente riferita a quelle pubblicate sul sito internet del Comune di Catania e sui canali social ufficiali, Facebook e Instagram”.