Mentre sembra ormai inevitabile la proroga almeno fino al prossimo 18 aprile dell’ordinanza che ci tiene tutti a casa cresce l’attesa dei dati del contagio da parte di tutti per comprendere quando potremo iniziare a sperare in una progressiva riapertura e in un progressivo ritorno alla normalità che ancora sembra lontano

Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 17 di oggi (domenica 29 marzo), in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale.

Dall’inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 13.814.
Di questi sono risultati positivi 1.460 (+101 rispetto a ieri), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 1.330 persone (+88).

Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 75 (0 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 61 (19, 3, 4); Catania, 368 (136, 16, 23); Enna, 181 (92, 1, 10); Messina, 266 (129, 8, 15); Palermo, 216 (78, 14, 6); Ragusa, 27 (7, 3, 2); Siracusa, 66 (35, 18, 3); Trapani, 70 (26, 0, 1).

Sono ricoverati 522 pazienti (+10 rispetto a ieri), di cui 71 in terapia intensiva (uguale), mentre 808 (+67) sono in isolamento domiciliare, 65 guariti (+5) e 65 deceduti (+8).

Il picco dell’epidemia, a livello regionale, è atteso per la metà di aprile, dunque c’è ancora da avere tanta pazienza

Oggi arrivano notizie della prima vittima fra gli ospiti dell’Oasi di Troina ma anche l’aumento dei casi della Rsa di Villafrati, un focolaio di contagio che ha portato alla dichiarazione di zona rossa. Salgono a tredici anche i casi a Bagheria

Ma l’attenzione degli italiani e dei siciliani sempre più insofferenti si sposta anche sui temi economici e sull’emergenza sociale. Ci vorrà tempo perchè gli aiuti deliberati a tutti i livelli raggiungano le famiglie. 400 milioni quelli stanziati dal governo Conte per tutto il Paese, un importo al centro di polemiche visto che secondo le stime servirebbe almeno un miliardo per aiutare tutti coloro che sono in difficoltà. In Sicilia si aggiungono 100 milioni della Regione e il governatore Musumeci chiede di coordinare gli aiuti nazionali e regionali perchè così si può essere più incisivi.

Ma su tutto servono i dispositivi di protezione che ancora ritardano mentre a Siracusa cresce la polemica sulla gestione del Pronto Soccorso

 

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