Non è passata inosservata la bufera attorno al pronto soccorso dell’ospedale Umberto I, colpito dalla positività al Covid-19 del primario anche se, come svelato dalla Cgil, l’infezione ha coinvolto altri “due medici del reparto di medicina d’urgenza” . Lo stesso sindacato ha invocato l’intervento della Procura di Siracusa, che, peraltro, un’inchiesta l’ha aperta nei giorni scorsi, poco dopo l’esposto presentato dal parlamentare regionale Nello Dipasquale in merito ai presunti ritardi nelle fasi di ricovero in ospedale, all’Umberto I, del direttore del Parco archeologico di Siracusa, Calogero Rizzuto, deceduto a causa del Covid-19.

Ma è sulla gestione del pronto soccorso che si sono abbattuti i toni durissimi della Cisl che, denunciando le disposizioni della direzione del presidio ospedaliero Umberto I e Rizza in relazione alla sistemazione nell’area del pronto soccorso di pazienti in attesa di sapere se positivi al coronavirus, ha chiesto l’intervento della Regione e dei vertici dell’Asp. Un calderone di episodi che ha suscitato l’attenzione dei magistrati: “stiamo seguendo la vicenda” fa sapere a BlogSicilia la Procura di Siracusa.

L’indagine sul video choc

E poi c’è anche la questione del video choc, che ha fatto il giro dei social,  di un infermiere di Siracusa che ha alzato un polverone sulle presunte pessime condizioni di sicurezza in cui lavorano gli operatori sanitari ma definito “un volgare fake” dall’azienda sanitaria. L’Asp, con un comunicato diffuso nel cuore della notte, intorno all’1,30, ha ammesso che nei confronti dell’autore del filmato “si è proceduto a presentare segnalazione alle forze di polizia“.

In sostanza, ne nascerà un’indagine, per cui quell’infermiere, che è stato identificato, sarà sentito dagli inquirenti: una circostanza che, comunque, permetterà di capire se davvero è un impiegato dell’Asp ospedaliera anche se per la direzione generale dell’ente “il fantomatico operatore sanitario non risulterebbe dipendente dell’azienda”. E soprattutto se hanno un fondamento quelle parole che hanno creato un allarme sociale elevato, come confermato dal sindaco di Siracusa, Francesco Italia, che ha chiesto un vertice in Prefettura, invocando l’intervento dell’assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza.

Sulla vicenda del pronto soccorso sono intervenuti il parlamentare nazionale Fausto Raciti insieme agli esponenti del Pd Sofia Amoddio, Bruno Marziano e Marika Cirone Di Marco. Chiedono una ispezione in ospedale.

“I protocolli organizzativi – dicono gli esponenti del Pd- sono poco efficaci e la pratica di  affidarsi a ordini di servizio per la gestione dell’emergenza inefficiente. Il cittadino deve essere messo in condizione di avere fiducia nel servizio sanitario pubblico, il  personale ospedaliero deve essere messo in condizione di lavorare in sicurezza. Per
questo riteniamo necessario che la presidenza della Regione e l’assessorato alla  Sanità, attraverso una visita ispettiva, valutino la funzionalità delle procedure messe  in campo e intervengano dove e se esse risultano deboli o inefficaci”.

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