Beppe Grillo, il co-fondatore e garante del MoVimento 5 Stelle, in un post pubblicato sul suo blog, ha proposto un «reddito di base universale, per diritto di nascita, destinato a tutti, dai più poveri ai più ricchi, che vada oltre questa emergenza».

Grillo, 71 anni, ha scritto: «Milioni di italiani non avranno nei prossimi mesi un’entrata garantita. Se nel 2007 avevamo affrontato una crisi finanziaria, che si era propagata all’economia reale, qui siamo di fronte a qualcosa di molto più radicale, una crisi che investe tutti i settori».

E ancora: «Le restrizioni agli spostamenti, al commercio e alla vita di tutti i giorni avranno gravi ripercussioni sui mercati delle imprese e sul benessere delle persone. Ci sono interi settori che subiranno le conseguenze di questa crisi fino alla fine dell’anno, forse alcune filiere non si riprenderanno mai o non torneranno più come prima. Potrebbe esserci un rapidissimo cambio del mercato del lavoro. Abbiamo sempre detto che circa il 50% dei posti di lavoro negli anni sarebbero scomparsi per l’automazione e i cambiamenti tecnologici. Quei cambiamenti adesso sono avvenuti non in anni, ma in un solo mese. Con un colpo di tosse».

Il garante del movimento pentastellato ha aggiunto: «È arrivato il momento di mettere l’uomo al centro e non più il mercato del lavoro. Una società evoluta è quella che permette agli individui di svilupparsi in modo libero, creativo, generando al tempo stesso il proprio sviluppo. Per fare ciò si deve garantire a tutti i cittadini lo stesso livello di partenza», rimarcando che «le curve di contagio purtroppo crescono parallelamente alle curve dell’instabilità economica e all’incertezza sul futuro. La via d’uscita da questa crisi non può essere come quella del 2008, quando si è preferito salvare le banche a discapito del popolo».

Per Grillo, quindi, l’unica soluzione è «un reddito di base universale, incondizionato», la sola «panacea al collasso del sistema, all’instabilità che sta uccidendo psicologicamente ed economicamente milioni di famiglie». Il papà del M5S va oltre: «Le fonti principali di finanziamento potrebbero essere varie. Si può andare dalla tassazione delle grandi fortune, dei grandi colossi digitali e tecnologici (Mark Zuckerberg, Bill Gates e Elon Musk sono sempre stati a favore del reddito universale), magari quelle a più alto tasso di automazione; o rivedere le imposte sui redditi da capitale e sulla proprietà intellettuale. Oppure le cosiddette ‘ecotasse’, come il Climate Incame, Reddito dal Clima, con una tassa sui combustibili fossili come carbone, petrolio e gas; o come avviene in Alaska dal 1982 con l’Alaska Permanent Fund: un dividendo del rendimento economico di un capitale pubblico, che attinge dalle compagnie fossili. Ogni anno, una parte delle entrate derivanti dal petrolio statale è messa in un fondo. Il governo piuttosto che spendere quel denaro, lo restituisce ai cittadini residenti, bambini compresi, attraverso un dividendo annuale».

Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera, ha reagito così: «Dare una mano a chi non arriva a fare la spesa – per effetto della crisi determinata dal coronavirus – è in questa fase doveroso. I 400 milioni stanziati dal governo sono certamente insufficienti, ma da qui a pensare di estendere il reddito di cittadinanza (che peraltro ottenne adesioni al di sotto delle stime e dal quale sono pure avanzate risorse importanti) o addirittura, come dice il redivivo Beppe Grillo, pensare ad un reddito universale (per ricchi e poveri) si rischia di andare a sbattere. L’unica cosa che servirebbe ‘universalmente’ è il vaccino antiCovid-19 (ma questo Grillo avrà qualche problema a dirlo). Va bene aiutare gli indigenti, ma insieme a ciò bisogna fare in modo di non crearne di nuovi. E per far questo serve un’iniezione di liquidità straordinaria – anche attraverso un prestito d’onore garantito dallo Stato – per imprese e partita Iva, altrimenti gli assalti ci saranno alle banche anziché ai supermercati. Ed è giusto riflettere da subito su come assicurare la ripartenza: Grillo può tornare in letargo, perché non sentivamo la sua mancanza. La politica invece non può farlo e deve cominciare a programmare i prossimi mesi».

Matteo Renzi, leader di Italia Viva, infine, su Twitter ha scritto: «Il disegno di Beppe Grillo è chiaro: decrescita felice e reddito di cittadinanza. Il senso delle mie interviste di questi giorni è l’opposto: servono crescita e lavoro. Ecco perché bisogna pensare subito a come riaprire ad aprile. Adesso ci stiamo giocando il futuro. Adesso!».

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