Con l’ampliamento del numero dei laboratori in Sicilia abilitati a validare l’esito dei tamponi per il Coronavirus si è velocizzato l’iter per le risposte diagnostiche ma adesso scoppia un’altra emergenza: mancano i reagenti per analizzare gli stessi tamponi.

In realtà la carenza di reagenti è atavica anche se poco se ne è parlato. Ma con l’ampliamento il problema è esploso. Il Policlinico di Catania che rifornisce tutta la Sicilia Orientale è quasi a secco, a Palermo ci sono ancora scorte fino a venerdì o sabato a seconda del numero delle analisi da compiere giornalmente ma nella Sicilia occidentale ci sono già strutture dove si rischia di dover fermare le analisi e rimandarle.

le scorte saranno rifornite entro la settimana e i primi arrivi di reagenti saranno destinati proprio al catanese ma nel frattempo l’assessore per la salute Ruggero Razza rassicura sulle conseguenze dei ritardi delle analisi

“Vorrei fare chiarezza sul tema dei reagenti che riguarda tutta l’Italia. Questo vuol dire che si ritarda la diagnosi di un paziente che presenta una sintomatologia da Covid-19? No, perché anzitutto la valutazione medica è di natura clinica. La Tac può essere nelle condizioni di evidenziare una polmonite interstiziale e questa può essere messa agevolmente in correlazione dai medici con altre sintomatologie come la influenza, la febbre e le difficoltà di respirazione” sostiene in un video su Facebook l’assessore regionale alla Salute.

“Questo ha permesso e permette tutt’ora di trattare in aree separate i pazienti che siano in queste condizioni di salute, i quali ricevono le cure dei sanitari, non sono lasciati nel proprio domicilio e che vengono assistiti – aggiunge Razza -. Ovviamente farebbe piacere avere metodi di analisi, i cosiddetti tamponi veloci, e forse l’Istituto superiore di sanità sta liberando una nuova tecnologia. Se riusciremo a passare da sei ore di esame a solo 1 ora o 40 minuti, per la mole enorme di tamponi che la Sicilia sta facendo, molto più di tutte le altre regioni italiane, diminuiremo i tempi di refertazione. Ma deve essere chiaro – conclude l’assessore Razza – che se un paziente sta male, chiama il 118, interviene il sistema sanitario e viene immediatamente curato dal momento che la prima vera e unica diagnosi di qualsiasi malattia è la diagnosi clinica, quella che fa il medico”

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