Tamponi programmati a tappeto a tutto il personale e misure di sicurezza a salvagurdia del personale sanitario, maggiormente esposto dal rischio contagio. È quanto chiedono in una nota congiunta i sindacati dell’Arnas Civico. Il documento a firma Cgil Fp, Cisl Fp, Uil Fpl, Fials, Nursing Up e Nursind, ricorda come l’emergenza coronavirus sia “una sfida per tutti gli operatori sanitari” e che “negli ospedali, come in ogni altra struttura assistenziale, il rischio di essere contagiati è altissimo”.

Da qui una serie di richieste: tamponi a tappeto giornalieri iniziando dalle Unita operative “Covid19” e da tutti coloro che vengono in contatto con pazienti positivi o sospetti, mascherine e dispositivi di protezione a tutto il personale, compreso quelle delle pulizie e consulenti vari che si recano nei reparti.

E ancora, si chiede di “salvaguardare lo stato di salute degli operatori sanitari afflitti da patologie croniche, immunitarie e oncologiche accertate e documentate e di salvaguardare lo stato di salute di almeno un genitore con figli minori, ove entrambi i genitori prestino servizio presso Unità operative dell’Azienda”.

Quindi i sindacati accendono i riflettori sul processo di stabilizzazione degli infermieri, Oss, personale tecnico sanitario e di tutte le altre professioni. E ancora, si chiede di “ripristinare i buoni mensa in alternativa alla mensa aziendale chiusa temporaneamente per l’emergenza Covid19” e di corrispondere il saldo della produttività 2018/2919, “dato che in questo momento di crisi tutti i nuclei familiari sono coinvolti in opera di solidarietà con quanti non sono in condizione di mantenere i propri cari”.

I sindacati ribadiscono la richiesta di sollecitare l’assessorato “affinché venga data la possibilità a tutto il personale sanitario, di potersi trasferire temporaneamente e fino a quando l’emergenza “covid19” non sarà finita, presso strutture ricettive preventivamente individuate dalla Regione, per evitare eventuale contagio dei propri familiari”.
Infine il richiamo all’amministrazione sul nuovo sistema informatico che tanti problemi ha creato, per spingere la ditta che lo ha in carico a “rimediare sui numerosi errori, commessi persino in busta paga a febbraio e marzo, come stipendi decurtati, indennità non pagate, voci riesumate e altro ancora, che tanti ulteriori disagi hanno creato ai dipendenti. Considerato che le esigenze economiche crescono sempre di più, difficilmente i lavoratori potranno tollerare altri simili errori”.

Il coordinatore delle Rsu, Aurelio Guerriero, ribadisce quanto sia importante il fatto che “in questa fase così difficile e delicata della battaglia contro il coronavirus, le sigle sindacali si siano unite e abbiano lavorato compatte nell’esclusivo interesse di tutti i lavoratori”.