Primo caso di coronavirus a Trappeto. A contrarre la pericolosa infezione è una delle persone sottoposte alla quarantena obbligatoria, essendo tornate nella cittadina marinara lo scorso 14 marzo.

Si tratterebbe di un ragazzo, asintomatico, in buono stato di salute e in isolamento, senza alcun tipo di contatti con altri soggetti, sin dal suo arrivo da Dubai. L’asp di Palermo ha comunque già avviato le dovute indagini epidemiologiche del caso.

Trappeto, primo caso di coronavirus. Contagiato un ragazzo tornato da Dubai

Nella vicina Montelepre si piange il primo morto. Si è spento ieri, all’età di 81 anni, in un ospedale di Bergamo, dove era ricoverato da alcuni giorni, il Professore Giuseppe Mazzola. E’ la prima vittima di Montelepre.

Dallo scorso mese di novembre, insieme alla moglie Mariuccia Pizzurro, si trovava a casa del figlio Salvatore che vive in un comune del bergamasco.

Nato a Montelepre il 16 dicembre del 1938, dopo aver compiuto gli studi superiori, si è iscritto all’Isef di Palermo dove ha conseguito il titolo per svolgere le attività sportive.

Ha insegnato educazione fisica, dall’ottobre del 1960 al primo settembre del 1990, alla scuola media Alessandro Manzoni di Montelepre, avviando diverse generazioni di giovani all’attività sportiva. È stato nel 1967 il fondatore, allenatore e “inventore” del Basket a Montelepre e la squadra, da lui diretta tra mille sacrifici per quasi trent’anni, ha raggiunto ottimi risultati a livello regionale.

Nella sua lunga carriera di docente di scienze motorie ha partecipato ad un gran numero di congressi, convegni e corsi professionali, in Italia e all’estero, arricchendo così’ il suo notevole baglio tecnico e culturale. Nel 1989 ha pubblicato un testo per l’educazione fisica per gli alunni delle medie : “Mens sana in corpore sano”. Nel 1988 la pubblicazione di un libro per gli addetti ai lavori: “La psicomotricità per lo Sport” ed un testo per gli operatori di massaggi del tessuto connettivale reflossogeno.

È’ stato amministratore del Comune di Montelepre negli anni ’70 ricoprendo la carica di Consigliere comunale e di Vice Sindaco. Negli ultimi anni della sua vita ha dato il suo contributo allo studio del fenomeno del banditismo a Montelepre e ha pubblicato due libri che esponevano le sue teorie. Nel 1996 ha pubblicato un libro su Salvatore Giuliano che, ha conosciuto personalmente, intitolato “Banditismo, mafia e politica”.

Nel 2004 ha pubblicato “Cose Nostre”, la storia di tre generazioni di una famiglia mafiosa, sottolineando che un cammino di legalità è possibile. Con “La Sicilia tra separatismo e occidentalismo nel contesto internazionale”, edito nel 2014, l’autore ha raccontato la vera storia della strage di Portella delle Ginestre, scrivendo delle finalità del movimento separatista siciliano e del riscatto sociale che il bandito Giuliano sognava di realizzare, non comprendendo di essere strumento nelle mani di politici senza scrupoli, adusi ad ogni compromesso e cambiamento. L’ultimo suo lavoro è stato sull’ingegnere Salvatore Bono, che fu podestà di Montelepre dal maggio del 31 all’agosto del 37, che la parrocchia Santa Rosalia di Montelepre ha pubblicato nel proprio sito, annoverandolo tra le figure da non dimenticare.

Migliaia di monteleprini, ricordano il Professore Mazzola come punto di riferimento per diverse generazioni di giovani. L’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Maria Rita Crisci e la cittadinanza tutta, si stringe intorno alla moglie, ai figli e ai nipoti, in questo triste momento, così come la comunità eccelesiale di Montelepre che ringrazia il Signore per tutto il bene che Giuseppe Mazzola ha compiuto nei confronti della società, educando intere generazioni ai valori umani, sociali, culturali e religiosi. “Grazie Pippo Mazzola – ha scritto in una nota Don Santino Terranova parroco della Chiesa di Santa Rosalia – la tua famiglia deve essere fiera di te. Continueremo il tuo operato, perche’ Montelepre prosegua il suo cammino di legalità, di solidarietà, di impegno culturale, sociale e cristiano”.