Il presidente della Corte di Appello di Catania, Giuseppe Meliadò, ha disposto il rinvio ” a data successiva al 31 maggio di tutti i processi civili e penali non urgenti e cioè di tutti i procedimenti la cui ritardata trattazione, per espressa disposizione di legge o per disposizione del giudice non appare idonea a produrre grave pregiudizio per le parti” .

Ma questa stretta, relativa alle misure per contrastare il contagio del coronavirus, come fa sapere lo stesso presidente della Corte di Appello di Catania, sarà adottata “dai presidenti dei Tribunali di Catania, Siracusa, Ragusa e Caltagirone, “d’intesa con questa presidenza, fermo restando la loro  attenuazione in caso di positiva evoluzione della crisi sanitaria”. La decisione, che è stata comunicata in una lettera ai presidenti degli Ordini degli avvocati di Catania, Siracusa, Ragusa e Caltagirone, prevede, dunque, un prolungamento della paralisi giudiziaria in quanto il rischio di diffusione del Covid-19 è ancora piuttosto alto.

Ne sa qualcosa il presidente facente funzioni del Tribunale di Siracusa che ha disposto la sanificazione dell’intero palazzo di giustizia dopo la notizia della positività di un magistrato della Procura di Siracusa che si trova nella sua abitazione, a quanto pare in buone condizioni. In un primo momento, si era pensato  ad una bonifica solo al quarto ed al quinto piano, dove ci sono gli uffici della Procura, ma a seguito delle pressioni dei sindacati e delle Rappresentanze sindacali unitarie, si è estesa la sanificazione nell’intera struttura, per cui il Tribunale riaprirà nella giornata di lunedì.