Liquidità subito alle imprese, la Sicilia può e deve agire”: è il titolo di una petizione http://chng.it/bSd6qKVnXV lanciata da CNA Sicilia sui social ed indirizzata al Presidente della Regione, Nello Musumeci.

Un ulteriore stimolo, un’azione propositiva per spingere Palazzo d’Orleans ad assumere provvedimenti immediati e concreti nei confronti del tessuto produttivo, alle prese con il ciclone coronavirus.

“Salvare le imprese significa salvare la Sicilia”: è il messaggio rivolto alle Istituzioni Politiche e all’apparato burocratico in un momento davvero drammatico per gli effetti devastanti provocati dalla diffusione del Covid19.

“Occorre urgentemente una terapia d’urto” – si legge nel testo di sintesi che introduce la petizione – poi seguono i punti salienti, le proposte messe sul tappetto dalla CNA, alcune delle quali inserite nel pacchetto delle misure all’esame della Giunta dall’Assessore regionale delle Attività Produttive.

In quello che viene battezzato dalla Confederazione come “Cura Imprese”, in cima figura la liquidità, che serve in tempi rapidi alle piccole e medie imprese per reagire a questa fase emergenziale. Flussi da immettere nel circuito economico attraverso finanziamenti a tasso a zero a medio e lungo termine con almeno un anno di preammortamento e con il coinvolgimento dei Confidi.

Altri due elementi imprescindibili: il fondo perduto e la riattivazione di strumenti essenziali come la Crias per l’accesso al credito agevolato.

“Abbiamo voluto mobilitare gli artigiani e le imprese, attraverso l’impegno delle governance territoriali – spiegano i vertici di CNA Sicilia – per dare ulteriore e forza e peso a quelli che sono i provvedimenti economici che servono, in questa particolare fase, al mondo produttivo che noi rappresentiamo. Chi ha responsabilità di governo nel territorio – sottolineano il presidente Nello Battiato e il segretario Piero Giglione – ha il dovere di agire in fretta, nella piena consapevolezza che gli artigiani e i piccoli imprenditori oggi hanno bisogno impellente di aiuti certi e congrui rispetto a quelle che sono le esigenze di gestione e agli impegni già assunti con fornitori. Non possiamo permetterci il lusso di lasciare nessuno da solo, abbandonato a se stesso. Le pastoie burocratiche adesso, più di prima, vanno rimosse, a cominciare dal rendere subito fluido e agile l’iter della cassa integrazione in deroga che non può seguire i canali ordinari”.

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