Il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenuto a Dimartedì, il programma di La7 condotto da Giovanni Floris, ha affermato: «In questo momento l’indice di contagio R con zero è leggermente sotto il dato 1 ed è un risultato straordinario se pensiamo che eravamo a 3 o 4, ovvero un soggetto positivo infettava fino a 3-4 persone, fino a qualche settimana fa», aggiungendo però che «non dobbiamo abbassare la guardia. Stiamo lavorando al domani ma anche nella fase 2 dovremo convivere col virus, perché il virus non scomparirà».

Speranza ha poi detto che «la curva cresceva in modo drammatico. Oggi, essere leggermente sotto il dato per l’indice di trasmissione R con zero ci dice che le misure hanno funzionato e possiamo iniziare a programmare il futuro, ma sempre con i piedi per terra e rispettando le regole perché basta pochissimo per rovinare tutto il lavoro fatto finora».

Poi, a proposito della fase 2, Speranza ha affermato: «Dovremo immaginare un’organizzazione che ci consenta di uscire dal blocco totale, ma ci vorrà tempo e tantissima gradualità- Partiremo dalle cose più essenziali per la ripresa, quindi dalle attività produttive ma in sicurezza, Poi, col massimo della gradualità costruiremo delle modalità che riguardino coloro che non sono impegnati in tali attività essenziali».

Il ministro della Salute ha poi proseguito così: «Ci sono Paesi che hanno riaperto prematuramente, come nel caso di Hong Kong o alcune aree della Cina, e hanno poi dovuto richiudere. Quindi. è necessaria grande cautela e gradualità».

«Sarà importante – ha concluso Speranza –  investire sulla Medicina del territorio e sui Covid-Hospital per superare la struttura dell’ospedale ‘misto’. Inoltre, ci sarà una campagna di test diagnostici e test sierologici e punteremo sull’uso di nuove tecnologie con il lancio di una app che ci consenta una maggiore velocità nel tracciare i casi positivi».