Ernesto Burgio esce allo scoperto. Il pediatra palermitano, esperto di epigenetica e biologia molecolare ma anche membro del consiglio scientifico dell’European Cancer and Environment Research Institute di Bruxelles ha risposto al alcune domande sulla pandemia del covid19 postegli da businessinsider

Il medico di fama mondiale ha svelato molti retroscena dell’epidemia e ha dato anche molti consigli da seguire per evitare che l’epidemia possa tornare.

Secondo il palermitano, che in passato si è occupato di studiare anche i virus, “Chi si è occupato di questi virus, sapeva che prima o poi sarebbe arrivata“. Non solo quindi c’era l’allarme ribadito a più riprese per 20 anni da scienziati e ricercatori, ma c’erano lavori di ricerca importanti su questi virus. Inoltre non c’erano veri piani per affrontare un’emergenza pandemica come quella di oggi è si sarebbe sottovalutato quello che stava succedendo in Oriente. “In Italia – sottolinea Burgio –  il 31 gennaio è stato dichiarato sulla Gazzetta Ufficiale lo stato di allarme pre-pandemico ma si è fatto pochissimo per prepararsi ad affrontarlo”.

L’esperto ha detto la propria sul contenimento sociale usato come arma contro il Coronavirus sottolineando l’alta contagiosità del virus e il ritardo nella dichiarazione dell’emergenza in Italia. “Credo che il governo abbia fatto la scelta giusta”, dice.

Burgio ha anche affrontato il tema dell’obbligo di utilizzo delle mascherine anche all’aperto. “Le mascherine vanno utilizzate in modo serio e continuo, e così non è stato – premette – , anche perché gli ospedali non le hanno avute in dotazione per tempo”.  Per la gente comune, invece, secondo l’esperto, la mascherina “prima di essere un obbligo avrebbe dovuto essere qualcosa da indossare spontaneamente per tutelare gli altri”.

In questi giorni si parla anche molto di pazienti asintomatici che avrebbero già potuto contrarre il virus senza saperlo. Secondo Burgio, il 50-60% di persone che incontrano questo virus hanno forme asintomatiche o paucisintomatiche. “Se uno ha un po’ di mal di testa, un po’ di mal di gola o magari un po’ di congiuntivite per qualche giorno significa che probabilmente ha incontrato il virus, non ha sviluppato una forma di malattia significativa, ma il virus prolifera nella sua gola: questo significa essere portatore asintomatico”. Ecco perchè, secondo l’esperto, le mascherine sono importanti. Un banale mal di gola, potrebbe diventare pericoloso per una persona immunodepressa.

Per sensibilizzare la popolazione su questi temi però serve una corretta informazione ma, secondo Burgio, ad oggi “non c’è stata chiarezza delle informazioni perché le informazioni chiare le poteva dare solo un esperto, e siamo in un Paese in cui grandi esperti su questo tipo di problemi non ci sono”. Un problema che è stato allargato da decisioni diverse regione per regione. “Le informazioni erano a disposizione. Ma quando si è fatto il blocco ogni regione ha agito in modo diverso”.

Ma cosa succederà adesso? E’ arrivato il tempo della Fase 2? “Quando abbiamo più di 80 medici morti e disastri in tutto il mondo, probabilmente purtroppo siamo solo all’inizio”. Secondo Burgio, inoltre, non è detto che in Italia si sia già arrivati al  picco dei contagi. “L’unico dato su cui possiamo basarci sono i decessi, e se già da un pezzo siamo sui 600-700 morti al giorno non si può dire che sta rallentando solo perché abbiamo meno casi accertati e quindi meno ricoveri. Ho l’impressione che molti non vadano in ospedale perché hanno capito che è pericoloso”.  Secondo il palermitano, sarebbe auspicabile una parziale riapertura di alcune parti del circuito economico-finanziario intorno a metà maggio, sempre che si confermi la quasi-scomparsa dei casi.