Al netto dei 4 traghetti e 4 aliscafi che ieri sono transitati dallo Stretto di Messina, i dati complessivi rilasciati dalla piattaforma on line “Si passa a condizione che” istituita dal sindaco di Messina Cateno De Luca con una ordinanza che ieri è stata annullata dal Consiglio dei Ministri delineano la situazione. Al termine dell’ultima giornata di transiti prima del blocco di Pasqua deciso dal governo della Regione. Questi i dati al termine della giornata:

635 persone sbarcate in Sicilia; 568 pendolari (di cui 94 in auto e 474 a piedi); 67 viaggiatori ( di cui 58 in auto e 9 a piedi). Del totale dei soggetti sbarcati, 573 avevano effettuato la richiesta preventiva, 62 ne erano sprovvisti. Le province di destinazione dei viaggiatori sono rispettivamente: Agrigento (3); Caltanissetta (3); Catania (15); Messina (16); Palermo (15); Ragusa (2); Siracusa (8); Trapani (5).

“Siamo stati gli unici a fornire ai siciliani il numero preciso degli ingressi in Sicilia. Nessuna Autorità dopo un mese di controlli è stata nelle condizioni di fornire in tempo reale questi dati. Tutti i comuni coinvolti sono stati avvisati preventivamente o in contemporanea, secondo quanto disposto dall’ordinanza. Peccato, è stata annullata una procedura di trasparenza e partecipazione, in quanto mette tutti in condizione di sapere in qualsiasi minuto quanti sono entrati e dove stanno andando. Se adottata anche a livello regionale, i siciliani saranno più tranquilli e si potrà garantire un controllo certo” dice il Sindaco di Messina, on. Cateno De Luca.

“Con estrema solerzia, tutti i sindaci sono stati informati degli spostamenti dei 67 viaggiatori – conclude il Primo cittadino – i quali hanno raggiunto i rispettivi comuni di destinazione per l’obbligo dell’auto-isolamento. Se dopo il mio appello e le mie plateali scuse per lesa maestà, anche il Presidente Musumeci – dopo il Governo nazionale – vorrà soprassedere circa l’efficienza di tale strumento, si prenda la responsabilità che per mero egoismo ha anteposto il proprio ego ai siciliani, che ricordo, stanno chiusi in casa, nel rispetto delle norme statali, regionali e sindacali”.

A De Luca che già ieri aveva chiesto al presidente della Regione di recepire la sua ordinanza annullata e farla propria per difendere la Sicilia il governatore non risponde. Lo fa, in sua vece, il capogruppo di Diventerà Bellissima, il movimento del Presidente

“In un momento così delicato, dove l’unità è il valore nel quale riconoscersi per combattere una battaglia contro un nemico invisibile ed inatteso, c’è chi persevera nella mistificazione della verità – dice Aricò – alimentando paure e una pericolosa cultura divisiva. Il tutto a danno dei siciliani, già duramente provati dalla crisi attuale, che dovranno scontrarsi con la difficoltà di un futuro ancora più incerto. Servono senso delle istituzioni e meno like su Facebook”.