“Passaporto sanitario? Rileggete l’articolo 120 della Costituzione: una Regione non può adottare provvedimenti che ostacolino la libera circolazione delle persone. E poi se gli scienziati dicono che non ci sono passaporti sanitari, non ci sono”.

Lo ha detto il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia in audizione davanti alla Commissione Federalismo fiscale della Camera dei Deputati. E’ guerra aperta, dunque, all’idea partita dalla Sardegna e poi sposata dalla Sicilia di una sorta di ‘patente di immunità’ per entrare nelle due grandi isole italiane.

Una idea che la Sicilia sembrava avesse accantonato già ieri ma per il Presidente della Regione Nello Musumeci in qualche modo i turisti vanno controllati all’arrivo per evitare un nuovo diffondersi del contagio. Una posizione che sembra suffragata da episodi come quello della donna incinta tornata da Londra che adesso è grave all’ospedale cervello e del nuovo contagio di rientro a Corleone o ancora dai 4 contagi a Trapani provincia che sembrava covid free da 28 giorni.

Ma ci sono anche elementi contrari come la giovane guarita tornata ad ammalarsi che dunque avrebbe avuto una patente ci immunità ma senza efficacia. E poi c’è la forte eventualità che una simile ‘patente’ uccida definitivamente il turismo. Già da Milano è partito l’invito del sindaco sala a non andare in Sicilia e Sardegna.

Ma lo Stato sembra intenzionato, stavolta, a non farla passare alle Regione a basso contagio ritenute troppo rigide e allarmate “Nei prossimi giorni con l’ultimo click che riporterà il Paese a muoversi ci dovrà essere anche quello del buonsenso – ha detto ancora Boccia -. Se tutte le regioni ripartono lo fanno senza distinzioni sul profilo dei cittadini di ogni regione, la distinzione tra cittadini di una città rispetto all’altra non è prevista, se siamo sani ci muoviamo. Diverso è prevedere una fase di quarantena, ma non siamo in quella condizione. E anche in quel caso ci vuole un accordo tra le parti”.

Boccia, in audizione alla Commissione parlamentare sul Federalismo fiscale, ha sottolineato che comunque in ogni decisione peseranno le indicazioni degli esperti.

E semb ra parlare anche di questo il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo messaggio nell’avversario della strage di Piazza della Loggia a Brescia, città, peraltro, colpita duramente anche dal Coronavirus e che oggi come allora ha risposto all’emergenza “con coraggio e unità”.

“Riprendere il cammino dopo la sofferenza, il dolore, il lutto è sempre faticoso – dice Mattarella -. Ancor più sentiamo il bisogno di una comunità partecipe quando non abbiamo da soli le forze per superare un’avversità. Insieme è possibile”.

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