Mentre la Lega manifestava contro il governo Conte a Palermo arrivavano gli aderenti al gruppo facebook “No Beni Culturali all Lega Nord – Musumeci dimettiti!” per protestare contro l’assegnazione dell’assessorato dei Beni culturali e dell’identità siciliana a un leghista.

Si sono concentrati nel tardo pomeriggio in piazza del Parlamento, davanti l’Ars, a distanza di un metro gli uni dagli altri, e hanno manifestato il loro dissenso. Alcuni con pentole e stoviglie per fare rumore, altri con la coppola e la bandiera siciliana – tradizionali simboli di questa terra. Tamburinari e artisti hanno animato la piazza.
Diversi interventi al microfono hanno esposto le richieste e il significato della protesta. Tutte donne, provenienti da diverse parti della Sicilia.

All’ingresso della piazza un banchetto per raccogliere le firme per chiedere ai capigruppo dell’Ars di presentare una mozione di sfiducia al Governo Musumeci.

“Musumeci rischiava di concludere il suo mandato senza essere ricordato. E così, invece di dare continuità al suo governo del nulla, ha deciso bene di uscire dall’anonimato. Lo ha fatto nel peggiore dei modi: svendendo la Sicilia al partito anti-siciliano per antonomasia” sostiene Sofia Rosano di Palermo.

“Non possiamo permettere a chi per anni ci ha insultato di far parte del Governo della nostra isola. Ci chiamavano fannulloni, parassiti, e adesso? Cosa è successo? Non ci caschiamo. La Lega può cambiare nome, ma la sostanza no. È il partito del Nord che fa gli interessi del Nord” ha aggiunto Domiziana Giorgianni di Messina.

Questa mattina, invece, si era svolta la manifestazione della Lega anche a Palermo. In Piazza Politeama si sono radunati aderenti e iscritti al partito mentre in altre piazze si celebrava il 2 giugno

“Oggi in Sicilia si sono confrontate due piazze. Da un lato una sparuta minoranza di leghisti, dall’altro i siciliani veri. Quelli che non si svendono per interessi e per soldi. Sono state rispettate tutte le misure di sicurezza, cosa che non ha fatto il centro-destro in piazza a Roma” ha sostenuto Tiziana Albanese dalle Madonie.