Sono stati Raffaele “Rabbiele” Forestieri, 40 anni, e Paolo Forestieri, ad uccidere Emanuele Nastasi, 34 anni, pachinese, il cui corpo non è stato mai trovato. Ne sono certi i carabinieri che hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare per omicidio ed occultamento di cadavere firmata del gip del tribunale, Salvatore Palmeri, ma è stata notificata solo al quarantenne perché l’altro presunto responsabile è morto, ucciso a fucilate il 28 marzo del 2015 in via Maucini, a Portopalo, per cui è stato condannato in via definitiva, a 12 anni di carcere, Enrico Dimaiuta, 26 anni.  Secondo quanto ricostruito dai militari, agli ordini del comandante provinciale, Giovanni Tamborrino, Nastasi, scomparso il 4 gennaio del 2015, avrebbe contratto con i Forestieri, esponenti di spicco nello spaccio a Pachino, un debito di soli 80 euro per l’acquisto di eroina ma quella partita non sarebbe stata di qualità ed avrebbe protestato con i suoi fornitori che, secondo i magistrati, Fabio Scavone e Gaetano Bono, lo avrebbero condannato a morte.

Nella perquisizione scattata questa notte nella casa di Rabbiele Forestieri, i carabinieri hanno rinvenuto una pistola calibro 7,65 con matricola abrasa, 77 proiettili del medesimo calibro, 16 grammi di cocaina e ben 900 grammi di marijuana, oltre a circa 1200 euro in banconote di vario taglio, “tutto materiale rinvenuto nelle pertinenze delle case popolari dove vive Forestieri” che è stato condotto nel carcere di Noto.

” Saranno ora svolti gli accertamenti volti ad attribuire la riconducibilità del materiale sequestrato ed in particolare l’arma sarà inviata al Ris di Messina perché su di essa siano svolti specifici accertamenti dattiloscopici e balistici utili a stabilire chi ne fosse il detentore e se essa sia stata già utilizzata in qualche evento delittuoso in passato” fanno sapere i carabinieri.

 

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