Dal mese di marzo, i dipendenti del Comune di Pachino non percepiscono lo stipendio. La vicenda è finita sul tavolo della Prefettura di Siracusa dove si è tenuto un incontro con i sindacati che hanno lanciato l’allarme. La situazione dell’ente è disastrosa, oltre ad essere amministrato dai commissari, dopo lo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose, le casse sono vuote, soprattutto per “l’evasione tributaria che incide, naturalmente, sulla gestione dell’ente” spiegano dalla segreteria provinciale della Cisl. E senza soldi, i 140 dipendenti rischiano di finire nelle mani degli usarari.

“Alla politica abbiamo chiesto di attivarsi perché possa essere emanata una legge ad hoc nazionale per Pachino – hanno detto Vera Carasi e Daniele Passanisi della Cisl Siracusa – Bisogna inviare maggiori risorse e ampliare l’anticipazione di cassa così come richiesto dalla stessa Commissione prefettizia. Abbiamo apprezzato l’accoglimento, da parte della deputazione Nazionale, degli emendamenti proposti dai Commissari ed il sostegno al dossier presente sul tavolo del ministero delle Economie e delle Finanze. Siamo coscienti – dicono Vera Carasi e Daniele Passanisi della Cisl Siracusa – che si opera su tempi medio lunghi, ma chiediamo l’impegno decisivo per evitare di alimentare, purtroppo, quel ricorso agli usurai da parte di chi vive maggiormente la crisi. Per evitare questo abbiamo avanzato una richiesta di intervento sulla tesoreria per una anticipazione sotto forma di prestiti a tasso simbolico. Uno strumento che potrebbe essere da ristoro per chi vorrà attingere a somme necessarie.”

“I dipendenti del Comune devono ancora percepire lo stipendio di marzo – ha sottolineato il segretario provinciale della FpCisl Daniele Passanisi – In qualche caso si tratta di marito e moglie che vivono la stessa condizione lavorando per la stessa amministrazione comunale oltre a condizioni di monoreddito. Abbiamo chiesto fortemente l’impegno delle deputazioni regionale e nazionale perché si possa, attraverso una serie di strumenti normativi e finanziari, ridare serenità ai 140 dipendenti.”