Hanno deciso di presentarsi davanti alla sede della Banca agricola popolare di Ragusa, dove era in corso l’assemblea annuale dei soci, un gruppo di risparmiatori dell’istituto che chiede la restituzione dei propri risparmi. Il nodo è rappresentato dalle azioni della Bapr che, se negli anni scorsi, hanno portato tanti rendimenti adesso il loro valore è crollato, come del resto è capitato ad altre banche popolari. E così i risparmiatori, trovandosi con il cerino in mano, chiedono di riavere il loro denaro.

“Ormai da anni infatti, la situazione è insostenibile – scrivono i risparmiatori sulla propria pagina Facebook – e i risparmi di migliaia di famiglie sono letteralmente bloccati all’interno di un mercato che, non solo ha portato a un importante perdita del valore di tali soldi, ma non permette nemmeno di recuperare ciò che ne rimane. Inoltre, questo meccanismo alquanto perverso, ha innescato una vera e propria guerra tra poveri, portando semplici e comuni cittadini a “lottare” tra loro, nella speranza di vendere una manciata di azioni; non solo, molti risparmiatori pur di andare avanti, sono stati costretti a contrarre dei prestiti con la banca stessa, pur avendo a suo tempo affidatole i propri risparmi. Molti risparmiatori, stanchi delle inconcludenti trattative portate avanti nei tavoli con BAPR e soggetti istituzionali, hanno deciso di far sentire la propria voce, dato che più di un anno di silenzio non ha portato a nulla”. I risparmiatori sostengono che la partita con loro non è affatto finito. “Non possiamo più aspettare, questo è solo l’inizio di una lunga e agguerrita protesta”.

In generale, a spiegare il meccanismo dell’acquisto delle azioni di istituti bancari non quotati è una società di consulenza finanziaria,  la SoldiExpert: “Il meccanismo è quasi sempre lo stesso nel caso di azioni – si legge in un documento della società di consulenza finanziaria –  di banche non quotate: è la stessa banca che fissa il prezzo delle proprie azioni e poi spesso consiglia a pioggia alla propria clientela di acquistarli per diventare soci della “banca del territorio. Solo che se uno comprava titoli quotati lo capiva mentre con le azioni delle banche non quotate quando uno lo capisce spesso è troppo tardi perché il fatto che il prezzo è stato per anni “artificialmente” tenuto alto o fatto salire, mentre tutto il resto scendeva, ha attirato molti sventurati. Fra cui anche risparmiatori assolutamente digiuni di qualsiasi conoscenza base finanziaria ed esperienza”.