“Il dipinto di Tiziano è autentico, corredato da documentazioni certificate mentre Sgarbi farebbe bene a preoccuparsi di altro come della vicenda dell’artista De Dominicis”. Si difende così, Paolo Giansiracusa, il docente siracusano dell’Accademia delle Belle Arti di Catania tirato in ballo da Sgarbi che lo accusa di aver fatto acquistare dal Comune di Troina un quadro falso di Tiziano. Il riferimento a De Dominicis da parte di Giansiracusa è relativo all’inchiesta della Procura di Roma che ha chiesto il rinvio a giudizio per Vittorio Sgarbi, accusato di aver certificato come autentici alcuni lavori riferibili al pittore e scultore Gino de Dominicis ma ritenuti falsi dai carabinieri del nucleo di Tutela del patrimonio artistico dei carabinieri. I due, comunque, sono in polemica da mesi per via del Seppellimento di Santa Lucia, l’opera di Caravaggio custodita nella chiesa di Santa Lucia alla Badia, in piazza Duomo, a Siracusa, richiesta in prestito, per una mostra dedicata al maestro della luce, dal Mart, di cui Sgarbi è presidente. Paolo Giansiracusa si è reso promotore di una petizione, sottoscritta da 300 intellettuali italiani, per bloccare il trasferimento del dipinto che rischierebbe di danneggiarsi durante il viaggio. Nel corso di un incontro, avvenuto il 24 giugno al Castello Maniace di Siracusa (alla presenza dell’assessore regionale ai Beni Culturali, Alberto Samonà, la soprintendente di Siracusa, Donatella Aprile, l’assessore alla Cultura del Comune di Siracusa, Fabio Granata, l’assessore alla Cultura della Provincia autonoma di Trento, Mirko Bisesti, Silvia Mazza, storica dell’arte) Sgarbi  ha svelato il contenuto della lettera ricevuta da Luigi Ficacci, direttore dell’Istituto centrale per il restauro, per cui, invece, il trasporto non arrecherà danni all’opera che subirà a Roma un intervento di manutenzione. “Quello che ha letto Sgarbi – dice a BlogSicilia il professor Paolo Giansiracusa –  non è la relazione ma una sintesi. In ogni caso, il Seppellimento di Santa Lucia non deve muoversi da Siracusa, gli interventi dovranno essere eseguiti qui e non a Roma”.