“Siamo un movimento regionale che guarda alla prospettiva italiana ed europea perché vuole proiettare in quella dimensione la Sicilia”.

Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, alla convention di ‘Diventerà Bellissima’, il movimento fondato dal Governatore, che si è svolta in un albergo di Cefalù. Musumeci ha fatto il punto sulle alleanze della coalizione che lo sostiene in Sicilia e ha parlato anche della possibilità di federarsi con la Lega di Salvini: “Noi siamo un movimento regionale collegato nel centro destra – ha sottolineato -, siamo una forza politica con 9400 iscritti e 140mila voti. Sappiamo bene cosa siamo. Non abbiamo detto che andremo con Salvini sebbene abbiamo accolto con grande interesse l’appello che ha lanciato, che è stato e sarà oggetto di discussione al nostro
interno. Tuttavia, ancora non abbiamo deciso con chi federarci, questo lo deciderà la base del movimento. Ci federeremo all’interno di un soggetto nazionale perché è giusto che anche il nostro movimento abbia una parte attiva nelle scelte per l’Europa e l’Italia”.

Il riferimento del governatore è all’appello della Lega agli autonomisti raccolto dai lombardiani ma che ha lasciato freddi gli altri movimenti come Unità dei Siciliani. L’unica risposta interlocutoria era stata quella di Sicilia nazione il cui sì era condizionato proprio dal silenzio di Musumeci indicato come leader in Sicilia.

Un silenzio che Musumeci ha rotto solo ieri con una parola di apertura condizionata. Insomma prende ancora tempo il governatore siciliano. non serve una federazione adesso in vista delle amministrative in Sicilia quando ‘I Bellissimi’ probabilmente vogliono avere le mani libere, ma servirà in caso di elezioni anticipate. Alle politiche non si potrà certo andare con al sola forza del Movimento/partito locale. Musumeci, quindi, prede tempo, come già aveva fatto un anno fa

Nel corso dell’ incontro il presidente della Regione ha tracciato anche un bilancio sull’attività di Governo a due anni
e mezzo dall’inizio del mandato: “Tanta soddisfazione – ha detto -, ma anche la consapevolezza di aver messo in giro miliardi di euro: due miliardi di risorse comunitarie e due miliardi tra spese per investimenti per beni e per servizi”.

E poi la stoccata alla burocrazia e anche ai sindacati regionali. Un attacco ai dipendenti fannulloni che “con o senza il Covid loro lo stipendio ce l’hanno. La burocrazia, non solo quella regionale, non ha capito che questo è un momento in cui bisogna alzare il sedere dalla sedia”. E poi ci sono i sindacati “dei quali abbiamo tutti rispetto se la loro funzione fosse quella originaria ovvero di difendere i diritti dei lavoratori e non di difendere i grattapancia

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