Sembrava esserci una tregua sugli incendi nel Siracusano ma un rogo è scoppiato in via Vanvitelli, nella zona nord della città, distruggendo una macchina, una Renault. Sembra che l’auto appartenga ad un residente di una delle tante palazzine che costeggiano la strada, a due passi da viale Zecchino, una delle principali aree commerciali.

Sono stati i residenti a dare l’allarme dopo aver visto quel focolaio che ha distrutto il veicolo, trasformatosi in una carcassa fumante di lamiere. Sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno spento le fiamme ed è probabile che si tratti di un’azione dolosa anche se al momento non appare chiara la chiave di lettura. Dopo qualche settimana sono tornate le intimidazioni, culminate con il ritrovamento di pacchi bomba, esplosioni di un paio di ordigni ed incendi alle auto. Una catena di intimidazioni da suscitare molto allarme, al punto che una deputata di Fratelli d’Italia ha presentato una interrogazione parlamentare al Governo nazionale. Si è anche riunito il Comitato per l’Ordine e la sicurezza pubblica nella sede della Prefettura di Siracusa ed in quell’occasione il leader delle associazioni antiracket di Siracusa svelò la mancanza di denunce da parte delle vittime del pizzo.

Ieri una finta bomba è stata trovata nella tromba delle scale di una palazzina in via Algeri, nella zona nord di Siracusa. Gli agenti della Squadra mobile hanno scoperto che si trattava di una batteria di una moto chiusa in una scatola ma per alcune ore si sono vissuti momenti di grande apprensione tra i residenti.

Per motivi di sicurezza, i poliziotti, al comando del dirigente della Mobile Gabriele Presti, hanno disposto l’evacuazione degli abitanti dello stabile  per consentire agli artificieri di intervenire. Sul posto anche una ambulanza del 118 ed i vigili del fuoco ma nel primo pomeriggio si è scoperto che era solo una burla. Le indagini della polizia si sono arricchite della testimonianza di una donna, a quanto pare sarebbe ai ferri corti con l’ex compagno che, probabilmente, non si sarebbe rassegnato alla fine della loro relazione.

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