Il presidente brasiliano Jair Bolsonaro è risultato positivo al test per il coronavirus. Lo ha comunicato lui stesso durante un’intervista a TV Brasil, sottolineando di stare bene e di non avere sintomi.

Bolsonaro negli ultimi mesi ha sempre minimizzato la gravità della pandemia di Covid-19, che in Brasile ha provocato oltre 1,6 milioni di contagi.

Bolsonaro aveva detto in passato che la sua storia da atleta lo avrebbe protetto dal virus e che, se lo avesse contratto, non sarebbe stato altro che una «lieve influenza». Il presidente si era già sottoposto al test tre volte a marzo dopo l’incontro con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump in Florida, ma era sempre risultato negativo, nonostante più membri della sua delegazione risultarono in seguito positivi.

Mike Ryan, capo delle emergenze sanitarie dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), nel briefing stampa di oggi sul Covid-19, ha detto: «Auguriamo una pronta guarigione al presidente del Brasile Jair Bolsonaro. Anche altri leader hanno avuto la sua stessa esperienza, nessuno è speciale in questo caso, potenzialmente siamo tutti esposti: il virus non guarda chi siamo, siamo tutti vulnerabili».

«Il Brasile – ha proseguito – sta affrontando un periodo difficile, i casi sono stabili negli ultimi giorni ma il sistema sanitario è sotto pressione e sta affrontando una carenza di posti letto in terapia intensiva. Il Paese deve continuare con la sua risposta all’epidemia con un approccio globale così come diciamo da tempo».

«Fin dal principio – ha aggiunto il direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus – abbiamo chiamato questo virus ‘nemico pubblico numero uno’: si muove velocemente ed è un killer ed è per questo che eravamo e siamo preoccupati e lanciamo continuamente allarmi al mondo. Siamo tutti vulnerabili di fronte a questo nemico dell’umanità e l’umanità deve rispondere all’unisono nel combatterlo e sconfiggerlo. Auguriamo una veloce ripresa al presidente Bolsonaro e speriamo che i sintomi siano moderati in modo che possa tornare al lavoro al più presto possibile per supportare il suo Paese».

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