È stato arrestato oggi, mercoledì 8 luglio, il 38enne Nicola Ferrara, originario di Bari e residente a Milano, per apologia e istigazione all’adesione all’ISIS, il gruppo terrorista islamista.

Si è appreso che in un’intercettazione del 27 marzo scorso, Ferrara, radicalizzato dal 2015, ha affermato che la pandemia di coronavirus «è una cosa di Allah, una cosa positiva» perché «la gente sta impazzendo» e per i non musulmani «tutto l’haram adesso è difficile farlo», ovvero sono stati tolti i vizi.

È emerso dall’inchiesta dei pm Alberto Nobili, Piero Basilone e Leonardo Lesti, che ha portato all’ordinanza firmata dal gip di Milano Guido Salvini.

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Inoltre, come risultato dalle indagini del ROS dei Carabinieri, il 38enne ha continuato a fare propaganda terroristica anche nel corso dell’emergenza Covid. E, a proposito delle parole riportate poco su, secondo Ferrara la pandemia ha permesso agli ‘infedeli’ di non potere stare più insieme, fumare, bere e andare in giro.

Infine, si è appreso che Ferrara aveva deciso di dedicare la sua vita alla religione islamica in modo radicale, condividendo gli ideali di Isis e apprezzando le doti degli esponenti dell’organizzazione ma anche di quelli di Al Qaeda come Bin Laden, la mente degli attacchi terroristici alle Torri Gemelle e al Pentagono dell’11 settembre 2001.

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