Musumeci? È solo ‘chiacchiere e distintivo’: continua a raccontare i suoi primi due anni e mezzo di legislatura come se prima di lui non ci fosse stato nulla, si vanta di risultati che in realtà nascono da lontano e che in buona parte sono figli del lavoro del precedente governo”. Lo ha detto Antonello Cracolici, parlamentare regionale del PD, intervenendo all’Ars nel corso del dibattito d’aula sulla relazione di metà legislatura esposta la scorsa settimana a Sala d’Ercole dal presidente della Regione Nello Musumeci.

“Oltretutto Musumeci sembra essere chiuso nelle stanze di Palazzo d’Orleans, da dove parla non rendendosi conto dei sacrifici che i siciliani affrontano ogni giorno. Non governa, al massimo si limita ad amministrare quando invece alla Sicilia servono misure incisive che lui non è in grado di dare. E quando fa ‘scelte politiche’ cosa fa? Mette Samonà alla Cultura, uno che è quanto di più distante dall’Identità Siciliana… insomma, è come affidare l’Avis a Dracula”.

“Al governo Musumeci manca una visione, e continua ad attribuire responsabilità agli altri: a ‘chi c’era prima’ vengono assegnate colpe e mai i meriti, oppure ci si scaglia contro il governo nazionale, almeno da quando non ne fa più parte Salvini” ha aggiunto Anthony Barbagallo, segretario regionale del PD.

“L’elenco delle incompiute è lungo – ha aggiunto Barbagallo – il governo Musumeci ha lavorato davvero male. Su una cosa si è certamente distinto per produttività: per il numero di poltrone assegnate ai primi dei non eletti oppure ai fedelissimi di partito, che sono stati piazzati in Enti Parco, Iacp, Cas, ed in altri enti di

“Presidente, la sua relazione conferma  che lei non ha un progetto di sviluppo per la Sicilia” ha detto il capogruppo del Pd all’Assemblea regionale siciliana, Giuseppe Lupo, nel suo intervento a Sala d’Ercole con cui ha replicato alla relazione di meta’ mandato del governatore Nello Musumeci.

Dopo avere passato in rassegna le “riforme incompiute del governo come quella dell’Esa, dell’Iacp, delle Ipab e dei Consorzi di bonifica”, Lupo si sofferma anche sulla App ‘Sicilia Sicura’, ideata per contrastare gli effetti del Covid: “Mi auguro che Musumeci possa dirci a quali compiti assolve e quanto è costata”.

Diversa la reazione leghista “Leggere il documento allegato alla mozione di sfiducia dei deputati regionali del Movimento 5 Stelle ci spinge a delle riflessioni disincantate sulla loro ambiguità politica. Motivano questo attacco al Governo regionale con l’aggravio della cassa integrazione in deroga? Proprio loro che a Roma con il Premier Conte hanno illuso migliaia di lavoratori che ancora aspettano somme che non sono altro che un dilazionamento di debiti? E che dire della questione migranti? La Sicilia è stata umiliata perché usata come porto di scarico per trafficanti di esseri umani in piena pandemia. Mentre le nostre piccole attività provano a ripartire tra decine di dettami normativi, ai migranti viene consentito liberamente di circolare portando con sé il coronavirus, come a Noto”. Questo il commento di Antonio Catalfamo, capogruppo all’Ars per la la Lega Sicilia per Salvini Premier.

“Il piatto forte di questo governo nazionale doveva essere il reddito di cittadinanza che a distanza di un anno si è dimostrato appunto uno strumento fallace e totalmente inutile: soltanto il 2% dei beneficiari ha trovato lavoro grazie ai famosi Centri per l’Impiego. Quei soldi potevano servire alle aziende per assumere personale e abbassare le tasse. Il governo Musumeci esce da due anni difficili a causa dei debiti record della Regione ereditati in più di 30 anni dalla cattiva politica. L’ultima, quella del governo Crocetta che ha rinegoziato il gettito fiscale siciliano massacrando ulteriormente il nostro disavanzo pubblico. Veniamo da una gestione di emergenza nell’emergenza che ha però prodotto risultati migliori di tante altre regioni: la nostra finanziaria regionale ha spostato più di un miliardo di euro in misure di sostegno concreto e il “modello” Sicilia è stato elogiato anche dalle Regioni del Nord visti i numeri rimasti ben al di sotto delle potenziali criticità legate al virus. Andava fatto molto di più dal governo centrale per sostenere il Sud: facile parlare di sfiducia mentre la Corte dei Conti blinda le possibilità di spesa della Regione. In questi anni abbiamo vissuto solo proteste pompose, ostruzionismi di ogni tipo e proclami cacofonici che alla fine hanno portato lo stesso movimento grillino a implodere, perdere pezzi e consenso. Forse un po’ di autocritica non guasterebbe”.

Queste le parole di una settimana fa di  Musumeci relazionando sulle attività del suo Governo: “Una delle prime iniziative è stata l’apertura di un confronto con il governo nazionale sul rapporto finanziaria fra Stato e Regione – ha detto Musumeci parlando a Sala d’Ercole – che ha portato fra l’altro a spalmare il disavanzo in trent’anni e non in tre”.

Il presidente ha citato poi diversi obiettivi raggiunti, fra i quali l’avere dato “attenzione al patrimonio immobiliare, individuando 150 beni da dismettere”. “Abbiamo creato un piano di investimenti per Comuni ed ex-Province, attivando un proficuo confronto con l’Anci – ha aggiunto – abbiamo istituito l’Ufficio di coordinamento per le isole minori, abbiamo recepito le disposizioni contenute nella legge Madia stabilizzando 7.746 precari degli enti locali, abbiamo impresso un’accelerazione alle misure di sostegno agli investimenti nel settore agricolo, con particolare attenzione ai giovani imprenditori e siamo arrivati ad essere la prima regione in Italia per numero di aziende biologiche”. Musumeci ha poi ricordato la recente istituzione da parte del Ministero per il Sud delle Zone Economiche Speciali. “Sono state garantite misure di sostegno ai lavoratori delle aree di crisi di Termini Imerese e di Gela – ha aggiunto – abbiamo stanziato 525 milioni di euro per eseguire 1.576 interventi per la messa in sicurezza delle scuole, abbiamo sostenuto il rafforzamento fra scuola ed università e fra mondo dell’istruzione e mondo del lavoro. Abbiamo fatto ripartire gli scavi archeologici, abbiamo contribuito al restauro di 40 chiese e 10 palazzi storici. Abbiamo varato il piano di contrasto alla siccità ed un piano per la manutenzione e pulizia di circa 80 fiumi e corsi d’acqua”. Musumeci ha poi parlato delle iniziative a sostegno del turismo, dello sport e dello spettacolo, settori particolarmente colpiti dagli effetti dell’emergenza Coronavirus. Alla relazione letta in aula dal governatore non hanno assistito i deputati del Movimento 5 Stelle, che hanno lasciato Sala d’Ercole quando Musumeci ha preso la parola.

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