Nonostante il loro matrimonio fosse finito, non sopportava l’idea che la donna avesse relazioni sentimentali.  Lei si era rifatta una vita, trovando un nuovo compagno ma l’ex consorte, 36 anni, siracusano, non avrebbe mai accettato questa condizioni, per cui sarebbe passato alle vie di fatto. Secondo quanto emerso dal racconto della polizia, che ha notificato all’uomo un divieto di avvicinamento alla coppia, l’indagato avrebbe messo sotto pressione le vittime, facendosi vedere nei posti da loro solitamente frequentati. Insomma, avrebbe fatto sentire loro il fiato sul collo, ormai sapevano che ogni loro passo sarebbe stato monitorato dal trentaseienne fino a quando, messi con le spalle al muro ed impossibilitati a condurre una vita normale, hanno deciso di rivolgersi ai poliziotti. Che hanno avviato le indagini, scoprendo che il racconto della coppia era attendibile, per cui hanno chiesto ed ottenuto dal tribunale la misura del divieto di avvicinamento. Ma sono tanti gli episodi più o meno simili che vedono come vittime le donne.

Di recente, il tribunale di Siracusa ha emesso una sentenza di condanna, in primo grado, a 15 anni di reclusione per tentato omicidio nei confronti di un uomo, residente a Palazzolo Acreide. L’imputato è accusato di aver provato ad ammazzare la moglie nel 2016 in una zona di campagna, dove si sarebbe recato per portare a termine il suo piano. A quanto pare, la sua idea sarebbe stata di uccidere la consorte per poi togliersi la vita ma a fermarlo ci avrebbe pensato un agricoltore che si sarebbe accorto del pestaggio ai danni della vittima.

La moglie sarebbe stata scaraventata per terra e colpita alla testa con un oggetto, probabilmente se non fosse intervenuto il soccorritore la sua vita sarebbe stata spezzata. Ne è scaturito un procedimento giudiziario a carico del marito mentre la donna, difesa dall’avvocata Daniela La Runa, è stata assistita dal centro antiviolenza Ipazia, rappresentata in aula da Ester Malvagna. Al termine della requisitoria, il pm della Procura di Siracusa , Marco Dragonetti, aveva chiesto una pena più lieve, 12 anni di carcere.

 

 

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