Scattano le prime assoluzioni per l’amianto scoperto nel Parco Cassarà di Palermo. Il Gup del Tribunale di Palermo ha assolto l’Architetto del Comune di Palermo, Vincenzo Polizzi, che rispondeva nella sua qualità di responsabile unico del procedimento per la realizzazione del “Parco Urbano”.

L’architetto era difeso dagli avvocati Roberto Mangano e Maria Luisa Martorana, dal reato di falso ideologico e disastro doloso in relazione ai lavori per la realizzazione del Parco Urbano. Gli avvocati Roberto Mangano e Maria Luisa Martorana avevano chiesto che l’imputato venisse giudicato con il rito abbreviato. In quella sede hanno dimostrato che il proprio assistito non si è reso responsabile di alcuna falsa attestazione, né, tanto meno, del reato di disastro doloso per come contestato dalla Procura. La richiesta di rito abbreviato era stata avanzata anche dagli imputati Filippo e Francesco Chiazzese  quali esecutori dei lavori. Anche per loro, difesi dall’avvocato Fabrizio Cordovana, il Gup ha deciso l’assoluzione.

Il pm Fabiola Furnari aveva chiesto la condanna a quattro anni per Vincenzo Polizzi, responsabile della realizzazione del parco Cassarà, e a due anni e mezzo per Filippo e Francesco Chiazzese, i due imprenditori.

Tutti i tre che hanno fatto ricorso al rito abbreviato finirono nell’inchiesta sullo scandalo della “discarica”, scoperta tre anni fa all’interno del parco Cassarà. Con loro vennero indagati altri sette fra imprenditori, dipendenti e dirigenti comunali a cui sono stati contestati a vario titolo i reati di falso, omissione e disastro ambientale. Gli altri hanno, però, scelto il rito ordinario e sono attualmente a giudizio in un processo si sta svolgendo davanti alla terza sezione del Tribunale.

Si tratta di Luigi Trovato e Francesco Savarino (direttori dei lavori), Emanuele Caschetto (legale rappresentante del consorzio che ha realizzato i lavori), di Gianfranco Caccamo, Giorgio Parrino, Michelangelo Morreale ed Eugenio Agnello. Sono stati prosciolti, invece,  Roberto Giaconia e Francesco Fiorino, dirigenti del settore Ambiente di Palazzo delle Aquile, assistiti rispettivamente dagli avvocati Giandomenico Bondì e Carmelo Garrisi.

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