La petroliera Vulcanello finita nell’inchiesta sull’affondamento del peschereccio Nuova Iside di Terrasini, che provocò la morte dei pescatori Giuseppe, Matteo e Vito Lo Iacono, potrebbe essere stata verniciata nel corso della tratta Vibo Valentia Augusta tra il 22 maggio e il 27 maggio di quest’anno.

Il corpo di Vito non è mai stato recuperato.

Le due imbarcazioni percorrevano lo stesso tratto di mare al largo di San Vito Lo Capo come emerge dai tracciati radar lo scorso 13 maggio giorno in cui il peschereccio è affondato. Se sia stato modificato lo scafo, come ipotizza la procura di Palermo dopo i rilievi dei Ris di Messina che avrebbero rilevato la sovra pitturazione dello scafo, lo accerterà un perito Giorgio Barbagelata, consulente tecnico del tribunale di Genova, nominato dal gip Piergiorgio Morosini.

Le indagini coordinate dal procuratore aggiunto Ennio Petrigni e dal sostituto Vincenzo Amico.

Il perito dovrà eseguire una perizia chimica. Il gip ha fissato per il prossimo 20 agosto l’incidente probatorio a cui dovranno partecipare i quattro indagati, Gioacchino Costagliola, 45 anni, comandante della Vulcanello, difeso dall’avvocato Antonio Passanisi, Giuseppe Caratozzolo, 26 anni, terzo ufficiale, difeso dagli avvocati Antonio Passanisi e Mario Virgillito, Mihai Jorascu, 53 anni, timoniere, difeso dall’avvocato Antonio Passanisi, e Raffaele Brullo, 74 anni, amministratore e legale rappresentante della società Augusta Due srl difeso dagli avvocati Filippo Dinacci e Giovanni Di Benedetto.

Castagliola, Caratozzolo e Jorascu sono indagati perché in concorso tra loro avrebbero provocato la sommersione del peschereccio Nuova Iside. Il terzo ufficiale e il timoniere devono rispondere anche del fatto che si sarebbero disinteressati della gestione e della cura della navigazione notturna della petroliera Vulcanello. Il comandante dell’imbarcazione avrebbe omesso di svolgere attività di supervisione e controllo della navigazione notturna della petroliera.

I tre a vario titolo sono indagati per la morte colposa dei pescatori Matteo e Giuseppe Lo Iacono e per non avere prestato soccorso in mare. L’amministratore della società Augusta Due srl è indagato per avere mutato artificiosamente lo stato dei luoghi disponendo la sovra pitturazione. All’incidente probatorio parteciperà anche Aldo Ruffino avvocato  in rappresentanza delle famiglie dei pescatori vittime della tragedia al largo di San Vito Lo Capo.

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