In Belgio ne sono certi: «È chiaro che è arrivata la seconda ondata di Covid-19». E ciò perché il numero delle infezioni «è in crescita e non è un piccolo aumento. Non sappiamo quanto durerà e quanto saliranno le curve. Tuttavia questa seconda ondata potrebbe non avere conseguenze drammatiche: le misure messe in atto dal Consiglio di Sicurezza Nazionale possono funzionare».

Queste le parole di Steven Van Gucht, presidente del comitato scientifico sul Coronavirus dell’Istituto di sanità, secondo quanto riportato dalla stampa belga.

Il virologo, comunque, ha cercato di diminuire l’allarme così: «Il coronavirus non scomparirà ma in futuro si comporterà come un’infezione benigna, ma per un ritorno alla vita normale c’è ancora bisogno di qualche mese di pazienza. Continuiamo, finirà per terminare».

In Belgio, nella settimana dal 25 al 31 luglio scorsi, sono stati registrati in media 517,1 casi al giorno contro i 311,4 della settimana precedente.

In Germania, invece, nelle ultime ore, ci sono stati 900 nuovi casi di coronavirus, per un totale di persone contagiate superiore alle 211mila. A riferirne è stato il Robert Koch Institut, l’agenzia governativa incaricata dal governo di Berlino di gestire la risposta alla pandemia. Nelle ultime 24 ore, è stato precisato, i nuovi casi sono stati 879 e i decessi 8 per un bilancio di 211.281 persone infettate e 9.156 decedute. I pazienti guariti sono stati 194.000. L’indice di contagio calcolato su dieci giorni è sceso a 1,09 contro l’1,11 di ieri.

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