E’ il giorno delle polemiche all’indomani dell’ennesimo scandalo che riguarda la discarica di Bellolampo a Palermo. Dopo l’arresto del responsabile del trattameto dei rifiuti sorpreso a intascare una tangente dalla regione arriva una risposta, indiretta e senza mai nominare la polemiche, alle dichiarazioni del sindaco di Palermo Leoluca Orlando tese a scaricare le colpe politiche dell’avvenuto proprio sulla Regione.

L’assessore regionale all’energia Alberto Pierobon lo fa con un post su facebook dal tono garvato come è suo costume “ieri è stata una giornata frenetica tra mille attività e questioni su cui stiamo lavorando in assessorato. La notizia del giorno è stata quella degli arresti su Bellolampo, ennesima inchiesta che coinvolge il settore dei rifiuti. È una vicenda che dimostra che avevamo visto giusto, perché lo scorso anno in decine di riunioni convocate in assessorato avevamo sostenuto la necessità di mettere fine ai rapporti coperti dalle ordinanze, e quindi liberare l’area e restituirla alla gestione pubblica”.

“Un risultato per niente scontato, come possono raccontare dozzine di pagine di verbali -. aggiunge Pierobon – raggiunto lavorando in sinergia con il Comune senza mai arretrare”.

Pierobon non lo dice mai, anzi chiama in causa il Comune come cooperante ai risultati raggiunti ma fra le righe si legge una risposta alle affermazioni del sindaco di Palermo Leoluca Orlando che ieri, pur commissariando la discarica, ribaltava sulle scelte regionali le responsabilità della presenza di esterni ‘in appalto’ in discarica.

Il riferimento di Orlando era alla società Ecoambiente che si occupava nella discarica di Bellolampo di trattare i rifiuti dei comuni della provincia di Palermo e lo ha fatto fino a fine maggio del 2019. Dopo quella data il Comune di Palermo, con la sua partecipata Rap, ha chiesto e ottenuto di subentare alla società privata. È stato acquistato un impianto mobile di trattamento dei rifiuti ed è stata eseguita la manutenzione di quello fisso che in passato si guastava spesso. Nonostante questi interventi l’impianto palermitano non sarebbe stato in grado di trattare tutti i rifiuti e così la Regione ha dato la possibilità di portare l’immondizia in quattro siti tra cui l’impianto di Alcamo della Ecoambiente. “Nel giugno del 2019 io ho presentato l’esposto alla procura in cui ho segnalato diversi aspetti che a mio avviso dovevano essere approfonditi dalla magistratura – ha detto ieri Giuseppe Norata presidente della Rap – tra le cose da segnalare la questione legata al trattamento dei rifiuti e la vicenda dei ritardi nella realizzazione della settima vasca. Io da gennaio avevo pronta la rotazione del personale in discarica. Tra l’altro il funzionario Vincenzo Bonanno della Rap era tra quanti avrebbero dovuto lasciare l’impianto visto che non aveva vigilato sugli ammanchi del carburante nel corso dell’inchiesta dei carabinieri che aveva portato agli arresti di alcuni dipendenti. Non l’ho spostato per non intralciare le indagini che sarebbero potute scattare a seguito del mio esposto. Era proprio Bonanno a cui spettava il compito di stabilire in quali dei quattro siti conferire i rifiuti da trattare negli impianti autorizzati dalla Regione. Ogni giorno dovevano essere trasportati prima 50 tonnellate di rifiuti. Poi con un nuovo decreto le tonnellate sono diventate 100”.

“Adesso più che mai è fondamentale completare l’opera di riordino del settore – conclude l’assessore Pierobon – attraverso il ddl di riforma, sul quale abbiamo ripreso il confronto in commissione per snellire il testo ma garantendo alcuni capisaldi: ambiti territoriali pubblici, ordine nella giungla di appalti, misure per la legalità e l’interesse pubblico”

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