La Procura di Catania, nell’ambito di indagini a carico di un 21enne catanese, indagato per i reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali aggravate, percosse e danneggiamento, ha richiesto ed ottenuto nei suoi confronti la misura cautelare degli arresti domiciliari eseguita dai Carabinieri della Stazione di Catania Librino.

Le indagini, coordinate dal pool di magistrati qualificati sui reati che riguardano la violenza di genere, hanno fatto luce su un caso di maltrattamenti nei confronti di una giovane di 18 anni, mamma di una bambina di appena 2 mesi di vita, la quale ha subito la violenza fisica e psicologica del fidanzato sin dall’inizio della loro tormentata relazione sentimentale, nata solo un anno fa.

I due si erano conosciuti sui social e lei è rimasta incinta del suo ragazzo dopo appena 4 mesi. Il giovane si era trasferito presso l’abitazione dei futuri suoceri ma, sin da subito, il suo carattere irascibile e violento aveva preso il sopravvento. Continui erano i suoi insulti alla gestante in presenza dei suoi genitori i quali, nonostante sopportassero a denti stretti le umiliazioni inferte della figlia, erano considerati ostili dal ragazzo il quale riteneva che invece condizionassero negativamente la compagna nei suoi confronti.

Il giovane è riuscito a convincere la fidanzata a trasferirsi in quella dei suoi genitori ma anche qui gli insulti erano condivisi anche dai genitori del ragazzo che ne approvavano invece il deprecabile comportamento, tanto da far tornare sui suoi passi la ragazza che, chiesto aiuto al padre, era rientrata nella sua abitazione.

Da questo momento la ragazza è stata continuamente oggetto di minacce da parte del suo ex compagno che voleva riallacciare la relazione e ritornasse a vivere nella sua casa ma al suo rifiuto erano cominciate le intimidazioni anche nei confronti di suo padre.

Ma il peggio doveva ancora venire perché la ragazza il giorno della nascita della figlia, per aver preferito la presenza della madre in sala parto anziché quella del suo ex compagno, fece infuriare quest’ultimo che nella sala d’attesa del reparto di ginecologia dell’ospedale Garibaldi di Catania, spalleggiato dal proprio zio, insultò il padre della giovane dicendo che sino a quel momento non era stata picchiata solo perché in stato di gravidanza.

Le minacce , dopo neanche un mese, si sono realizzate in occasione di una sua visita presso l’abitazione dei genitori degli ex suoceri, asseritamente per “conoscere” la bambina. Sul pianerottolo della scala del palazzo infatti, proprio dinnanzi alla porta d’ingresso, il ragazzo aveva ricevuto la bambina tra le braccia dall’ex compagna ma, appena aveva compreso che il padre di lei era assente, ha cominciato ad insultarlaridandole la piccola e colpendola  con pugni.

Articoli correlati