“Le somme stanziate dal Ministero dell’Istruzione per l’assunzione del personale scolastico in Sicilia sono insufficienti per garantire la ripartenza dell’anno scolastico in sicurezza. Non bastano, infatti, solo 3.600 docenti e 2.300 Ata in più per fronteggiare l’emergenza covid”. Lo dicono in una nota congiunta i segretari regionali di Flc Cgil, Adriano Rizza, Cisl Scuola, Francesca Bellia, Uil Scuola, Claudio Parasporo, Snals, Michele Romeo, e Gilda Unams, Loredana Lo Re, commentando i dati comunicati alle organizzazioni sindacali dall’Usr Sicilia. Da due facili calcoli in rapporto alle 831 istituzioni scolastiche presenti in Sicilia il rapporto organico aggiuntivo e scuole è di 3 docenti in più.

“Abbiamo chiesto i monitoraggi regionali – aggiungono – con le relative richieste avanzate dalle singole istituzioni scolastiche riferite alle domande di organico aggiuntivo, agli spazi necessari e a tutto quanto sia stato dichiarato dai dirigenti per l’avvio dell’anno scolastico. Solo attraverso questi dati sarà possibile avere un quadro più completo. Dati che ad oggi non sono stati forniti dalla direzione regionale”.

“Sulla formazione del personale Ata finalizzata all’assistenza agli studenti disabili – continuano – siamo decisamente contrati. A fronte di un organico insufficiente di personale collaboratore scolastico nelle scuole, non può fare seguito l’attribuzione di ulteriori funzioni alla categoria già sottoposta a carichi di lavoro non indifferenti”.

“Inoltre, tale formazione – prosegue la nota – prevede obiettivi specifici di natura medico- infermieristica che nulla hanno a che fare con le mansioni del suddetto personale previste dal contratto. Di fatto, dello svolgimento di tali compiti, si occupa da diversi anni una categoria di personale del comune e delle cooperative della provincia specializzata e legittimata ai ruoli di assistenza igienico-sanitaria, che attualmente conta più di 2.000 unità”.

“Tale servizio – concludono i sindacati – deve continuare ad essere svolto da questo personale specializzato che opera in modo competente e con professionalità ed efficienza ed è altresì autorizzato all’espletamento di compiti specifici di carattere sanitario, come ad esempio la somministrazione di farmaci per terapie salvavita. Nel caso in cui l’amministrazione intenda procedere in questa direzione, abbiamo evidenziato l’opportunità di chiedere ai dirigenti scolastici di prevedere un’adesione volontaria degli Ata, da considerarsi esclusivamente un’opportunità formativa per il collaboratore scolastico che intenda aderirvi, e che tuttavia non implichi l’assunzione di incarichi e competenze specifiche non rientranti nel profilo del suddetto personale”.

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