Sono state sgomberate con ordinanza del sindaco e procedura d’urgenza 28 delle famiglie residenti all’Addaura nelle ville che sorgono sotto il costone roccioso di Monte Pellegrino. C’è il rischio “imminente” di crollo dei massi pericolanti dalla parte rocciosa. Il costone e le sue condizioni idrogeologiche metterebbe in pericolo diverse abitazioni.

Così dopo l’allarme scattato nei giorni scorsi è stata emanata, ieri, l’ordinanza 108 che dispone lo sgombero. Si tratta di una misura temporanea per “l’imprescindibile esigenza di salvaguardare vite umane”.

La zona è quella di via Annibale, all’Addaura ed è da sempre classificata al livello di rischio più alto. A fine luglio alcuni esperti hanno effettuato diverse riprese con un drone, utilizzando il laser scanner. Si attendono analisi più approfondite, tra cui rilievi sulla parete e prove di estrazione. Sorge non distante dalle case teatro di una tragedia avvenuta anni or sono quando un masso trapassò da parte a parte una abitazione uccidendo nel sonno una donna

Oltre allo sgombero dei 28 nuclei familiari, è stato inibito il transito veicolare in ampia parte in via Annibale.

Intanto, è stata già anticipata l’esecuzione parziale dell’appalto sulla messa in sicurezza delle pareti di Monte Pellegrino proprio per potere intervenire al più preso in via Annibale. Ma la progettazione esecutiva non sarà pronta prima del gennaio del prossimo anno.

Secondo una relazione redatta da un gruppo di professionisti, sarebbero “opportuni interventi attivi”come rafforzamenti corticali con «reti metalliche, pannelli di rete ad alta resistenza, armati e rafforzati con funi d’acciaio e ancoraggi profondi.

L’area negli anni ha registrato diversi casi di crolli di blocchi lapidei, con interventi di somma urgenza a salvaguardia della pubblica incolumità e a protezione delle sedi stradali, delle infrastrutture, delle abitazioni e delle aree alle pendici del monte. La zona ha anche un grande valore archeologico e naturalistico per la presenza delle grotte paleolitiche dell’Addaura, tra le più importanti d’Europa, all’interno delle quali sono presenti sulle pareti, e ancora in buono stato di conservazione, una serie di incisioni rupestri. Ma la situazione più pericolosa riguarda le famiglie che vi abitano.